La Corte dei Conti ha passato al setaccio i conti del Comune di Alcamo sul rendiconto del 2015. E non è un giudizio positivo. C'è sostanzialmente una scarsa capacità di incassare, troppi contenziosi e disavanzo d'amministrazione. E' allarmante la situazione dei residui attivi, ossia delle mancate riscossioni delle tasse comunali. Ad Alcamo ci sono molti evasori, totali o parziali e il Comune non sa riscuotere quanto dovuto. La mancata riscossione sul rendiconto del 2015, l'ultimo esaminato dalla Corte dei Conti, è di 31,4 milioni di euro. “Residui inesigibili o comunque non riscuotibili, se mantenuti nel rendiconto, – hanno evidenziato i magistrati contabili – incidono necessariamente sull’attendibilità dell’avanzo di amministrazione, con ricadute negative sugli equilibri di bilancio”.
Ci sono dei buchi non indifferenti sul risultato d'amministrazione. Il saldo è pari a 29.9 milioni di euro, ma è composto per 23,6 milioni di euro da parte accantonata, per 6,4 milioni da parte vincolata e per un altro milione e 300 mila dalla parte destinata agli investimenti. Ne deriva un disavanzo di 1,4 milioni di euro, somma che poi è cresciuta fino a 5 milioni di euro, come calcolato dal commissario straordinario Giovanni Arnone, quando amministrava la città.
Un altro appunto che fa la Corte dei Conti è sul fondo contezioso. E' la riserva da cui attinge il Comune in caso di soccombenza in controversie giudiziarie. Bene, il fondo è pari a 1,5 milioni di euro nel 2015, e per i giudici contabile è insufficiente “tenuto conto della mole del contenzioso stesso” e consiglia al Comune di quantificare al più presto le potenziali passività.