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27/01/2018 07:20:00

Trapani, è morto Nitto Mineo, fu il primo sub nelle tonnare delle Egadi

E' morto Nitto Mineo, un nome leggendario per gli amanti del mare e delle Egadi. Fu infatti il primo sub a correre il rischio di calarsi dentro una tonnara. E' stato comandante di pescherecci, corallaro, scopritore di relitti e soprattutto subacqueo delle tonnare. Era nato a Marettimo 84 anni fa ma ha vissuto a Levanzo prima di tornare a Trapani a causa delle sue condizioni di salute.

Iniziò la sua esperienza sott’acqua nel 1958 dapprima come pescatore, poi come sub della tonnara e infine come corallaro. Grazie al suo legame con Cecè Paladino, l’archeologia subacquea siciliana ebbe un forte impulso verso una delle scoperte più importanti effettuate alle Isole Egadi. Nitto aveva confidato a Cecè Paladino della scoperta, intorno al 1961, di un carico di anfore al largo di Cala Minnola a Levanzo che si rivelò, dopo i primi studi, un relitto romano del I sec. a. C.. Successivamente Nitto confidò un ritrovamento di ceppi d’ancora in piombo su un fondale di 25 metri a Est dell’isola nella zona di Capo Grosso. Paladino insieme ad altri amici, sulla base di quelle informazioni, estese le ricerche sui fondali circostanti al luogo del primo rinvenimento e rilevò la presenza di altri ceppi, molto numerosi stavolta, disposti secondo uno schema regolare, e che verosimilmente poteva essere correlato all’ormeggio di una ingente flotta di navi. Fu l’inizio di quella che diventò in breve tempo la scoperta del luogo dove si combattè la Battaglia delle Egadi nel 241 a. C.

Nel '63 fu il primo sommozzatore a calarsi dentro le reti della tonnara. Un lavoro pericolosissimo che, prima di Nitto, nessun sub aveva mai avuto il coraggio di fare. «Il sommozzatore che entra dentro le reti ha il compito di riparare gli squarci, tirar fuori i pesci in putrefazione rimasti impigliati, trasferire i tonni nella camera della morte. Solo che qualche volta ci si può imbattere in qualche squaletto». Nitto era una miniera di ricordi: «Nella mia vita ne ho incontrati otto. Squali bianchi, altro che storie. Le code le può andare a vedere di persona nel museo del mare. Nell'82 sono riuscito a divincolarmi per miracolo, altrimenti non sarei qui a raccontare. E quando mi sono ritirato, ho continuato a vivere a Levanzo, che è un'isola bellissima. Natura, mare, sole, silenzio: cosa ci manca?»