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28/01/2018 11:16:00

Marsala - Il pregiudicato Antonino Titone condannato per violazione sorveglianza speciale

Un anno e otto mesi di reclusione sono stati inflitti dal giudice monocratico Matteo Giacalone al 56enne pluripregiudicato marsalese Antonino Titone. L’accusa: violazione degli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale.

Non si sarebbe fatto trovare a casa dalle forze dell’ordine nelle fasce orarie in cui invece non poteva allontanarsene. A invocarne la condanna è stato il pm Ignazia Uttoveggio.

A difendere il Titone è stato l’avvocato Francesca Frusteri. Sempre il giudice Giacalone, nel 2016, aveva assolto l’imputato da un’accusa analoga. In quel caso, al pregiudicato era stato contestato di avere violato l’obbligo di soggiorno nel Comune di residenza (Marsala).

Non presentandosi in caserma per la firma il 23 febbraio 2013 (dopo le 22 telefonava dicendo di averlo dimenticato), mentre tra 25 febbraio e il 20 aprile, in cinque occasioni, si presentava in ritardo all’appuntamento (dopo le 18). Una serie di violazioni, dunque, che costrinsero le forze dell’ordine a deferirlo alla Procura. Nel corso del processo, però, l’avvocato Luisa Calamia riuscì a dimostrare la buona fede dell’imputato. In passato, Antonino Titone è stato più volte arrestato e condannato per vari reati: spaccio di droga, tentata estorsione e tentata rapina. Per tentata estorsione, nel novembre 2005, è rimasto coinvolto in un’indagine che ha visto gli arresti anche di Giuseppe Sorrentino, Vito De Vita e Vincenzo Salvatore Angileri. Più recentemente, invece, è stato arrestato (con Fabio Salvatore Di Pietra) per la tentata rapina consumata, il 26 giugno 2014, ai danni di un rappresentante di gioielli. In entrambi i casi, nonostante le condanne, il Titone ha sempre detto di essere “innocente”.