Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
01/02/2018 07:14:00

Traffico di migranti e di sigarette Tunisia - Marsala : giudizio immediato per 16

 La Procura di Palermo ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per i 16 componenti dell’organizzazione criminale che organizzava e gestiva viaggi di «lusso» per migranti tra Cape Bon, in Tunisia, e Marsala su gommoni superveloci.

Rischi zero, prezzi altissimi - circa 3mila euro a persona, per piccoli gruppi di extracomunitari che, arrivati sulle coste siciliane, venivano prelevati e portati in abitazioni dove potevano rifocillarsi, lavarsi e avere vestiti nuovi. L’affare è stato scoperto dalla Procura di Palermo che, a giungo, ha fermato 12 persone: l’indagine è stata coordinata dal pm Gery Ferrara. Al vertice della banda c'erano cittadini tunisini che usavano manovalanza locale: marsalesi e fiorentini. Tre indagati sono rimasti irreperibili. Gli altri hanno scelto rito abbreviato e patteggiamenti. I viaggi non erano paragonabili a quelli sui barconi fatiscenti usati solitamente dai migranti e dai trafficanti di uomini che seguono la rotta verso l’Italia. E chi arrivava, eludendo i controlli a cui vengono sottoposti i migranti irregolari, evitava di essere identificato. Circostanza che, insieme ad alcune intercettazioni, ha fatto dire agli inquirenti che tra i potenziali «clienti» dell’organizzazione c'erano ricercati per problemi con la giustizia o persone collegate a gruppi jihadisti che temevano di essere arrestati, una volta giunti in Italia. Cinque i viaggi accertati organizzati dalla banda al cui vertice c'erano Jabranne Ben Cheikh, tunisino, e la sua compagna italiana, la fiorentina Simona Sodi. Ai fermati, accusati di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, la Procura ha contestato l’aggravante della transnazionalità. Contestualmente, la Guardia di finanza ha scoperto anche un fiorente contrabbando di sigarette (per lo più di marche estere "Pine Blue" e "Business Royals") che venivano poi rivendute nei mercati rionali del Trapanese e del Palermitano a non più di 3 euro a pacchetto, con guadagni di oltre 17 mila euro per ogni quintale contrabbandato.