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17/02/2018 14:39:00

Sicilia, scandalo alla Regione. Violenza sessuale all'Assessorato alle infrastrutture

 Scandalo alla Regione siciliana per un caso di violenza sessuale all'Assessorato alle Infrastrutture.  Sotto accusa un burocrate, fino a pochi mesi fa al lavoro nella segreteria dell'ex assessore Giovanni Pistorio. L'uomo avrebbe "costretto con violenza" una dipendente "a compiere e subire atti sessuali", scrive "LiveSicilia".

L'uomo avrebbe approfittato del fatto che nessuno sarebbe potuto entrato nella stanza a cui si accedeva solo aprendo la porta elettricamente dall'interno. E poi l'indagato avrebbe abusato delle "sue relazioni di ufficio con la persona offesa". Riporta "LiveSicilia":

Abusato per fare cosa? Così si legge nell'avviso di conclusione delle indagini: “Bloccando fisicamente la persona offesa contro la porta e poi dietro la scrivania, afferrandole la mano destra nel tentativo di portarla sui propri organi genitali”. Nel frattempo le diceva: “Toccami, toccami, sto morendo dalla voglia…”. Infine, si sarebbe masturbato trattenendo la donna per la mano.

Nel febbraio del 2016, su mandato dei procuratori aggiunti Salvatore De Luca ed Ennio Petrigni e dei pubblici ministeri Francesca Dessì e Ilaria De Somma, i poliziotti della Digos eseguirono una “ricognizione dei luoghi” nell'assessorato di via Leonardo da Vinci.

Il racconto della donna era dettagliato. Sotto inchiesta è finito un personaggio già noto alle cronache giudiziarie. Qualche mese dopo la presunta violenza l'ex consulente regionale è stato coinvolto in un'inchiesta per corruzione della Procura di Palermo. Una storia, nel suo caso, di richieste di favori per assecondare le esigenze di alcuni amici. 

L’uomo si è proclamato innocente fin dal primo momento, sostenendo che gli atti sessuali erano consenzienti.

Ma dopo i rilievi eseguiti dai poliziotti della Digos la Procura ha ritenuto attendile la denuncia della donna, sottolineando alcune circostanze che avrebbe aggravato il fatto. Innanzitutto, la donna non sarebbe stata messa nelle condizioni di scappare o chiedere aiuto in quanto la stanza dove il fatto è successo era chiusa da una porta elettrica che si apre solo dall’interno e poi, perché l’abuso sessuale sarebbe maturato in un contesto nel quale l’uomo aveva la possibilità di far sentire il proprio peso all’interno dell’ufficio.