Egregio direttore, mi pregio segnalare a Lei ed ai gentili lettori di Tp24.it, non la solita sviolinata nei confronti di un operatore sanitario ma l'esatto esempio di cosa voglia dire "compiere il proprio dovere".
Mercoledì sono stato ricoverato presso l'unità operativa di chirurgia generale del Presidio Ospedaliero Abele Ajello di Mazara del Vallo per essere sottoposto ad un intervento di colecistectomia.
Il giorno prima ero stato, solo per poche ore, presso quella Unità Operativa per essere sottoposto agli esami diagnostici di routine, facendo così risparmiare un inutile giorno di ricovero che sarebbe costato alla sanità non meno di €1000.
Alle 7:00 di mercoledì ero in reparto dove sono stato preparato per l'intervento.
Poco prima delle 10:00 ero già in stanza, completamente sveglio, senza alcun disturbo tant'è che ho fatto una telefonata per tranquillizzare le mie figlie, lontane per motivi di studio.
Venerdì, alle 9:00, venivo dimesso mentre l'infermiere freneticamente preparava il letto per un altro paziente che doveva essere operato.
In questi tre giorni ho assistito ad un esempio di efficienza, di prodigalità e di attaccamento al dovere che dovrebbe essere non una mera eccezionalità ma l'ordinarietà.
Ho avuto modo di rilevare che tutti gli operatori sanitari di quel unità operativa, dall'ausiliario al responsabile, assistevano pazientemente i degenti, fornivano loro assicurazione e conforto facendo un lavoro di squadra.
Ogni giorno la sala operatoria era in piena funzionalità, dalla mattina alla sera, sia per interventi chirurgici di routine che per delicati interventi per malati oncologici.
Rivolgo queste parole quindi, non per elogiare la singola persona, ma affinché sia da esempio per tutte le strutture pubbliche della sanità.
A.L.