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21/02/2018 10:10:00

I 33 cani uccisi a Sciacca. Sequestrata l'area, trovate le esche avvelenate. Perquisizioni

Sono 33 i cani trovati morti in contrada Muciare a Sciacca. In questa zona sono state trovate anche una trentina di esche avvelenate e l'area è stata sottoposta a sequestro.

Un vero e proprio massacro, un orribile strage di cani, e non è da escludere che si possano trovare altre caracasse. Nel frattempo le associazioni stanno trovando spazio in canili e rifugi. 

Reazioni indignate a quanto accaduto da parte di associazioni animaliste, dei cittadini, delle istituzioni. "È un atto gravissimo di crudeltà gratuita in dispregio del mondo animale – afferma il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè -. Non è uccidendoli che si risolve il problema dei cani randagi. Per questo motivo, è necessario istituire subito all’Ars una commissione parlamentare che studi il fenomeno del randagismo e si faccia carico di trovare soluzioni concrete".

Intanto minacce sono giunte alla sindaca di Sciacca Francesca Valenti attraverso i social. Soldarietà è arrivata dal mondo politico-istituzionale. 

Sindaca e assessore hanno incontrati una delegata per i rapporti istituzionali del Ministero della Salute, Valeria Grasso, che ha auspicato che al più presto le autorità competenti individuino i responsabili dell'uccisione dei cani.

Gli amministratori hanno illustrato quanto fatto finora dal Comune: l’impiego di 270 mila euro all’anno per la cattura e la custodia in strutture idonee private di animali pericolosi. L’obiettivo adesso è di realizzare un rifugio da gestire assieme ad associazioni animaliste.

Ci sono oltre 200 cani randagi nel territorio di Sciacca e un branco con diverse decine di animali si trova nella località San Calogero, a poche decine di metri dal santuario. È da quella zona che si partirà con un’intensa attività di sterilizzazione dei randagi che sarà avviata e con un maggior numero di veterinari assicurato dall’Azienda sanitaria provinciale che ha destinato a Sciacca altre quattro unità.

La Procura della Repubblica di Sciacca è al lavoro per dare un volto a chi ha collocato a Muciare decine di esche di un potente veleno, anticrittogamico, per uccidere gli animali. Si tratta di un prodotto che si impiega in agricoltura ed i carabinieri e stanno controllando le attività commerciali della zona per verificare le ultime vendite. Su disposizione della Procura della Repubblica di Sciacca i carabinieri hanno anche eseguito cinque perquisizioni nelle abitazioni o in locali di proprietà di gente che risiede in contrada Muciare. Alcuni di questi avevano presentato esposti al Comune lamentando la presenza di un eccessivo numero di cani randagi in contrada Muciare. Le perquisizioni, però, hanno dato esito negativo.