Ci sono due fermi per il pestaggio di Massimiliano Ursino, il segretario provinciale di Palermo di Forza Nuova. Si tratta di due militanti dello studentato occupato "Malarazza", che si trova all'interno dell'istituto dei sordomuti di via Cavour: Carlo Mancuso, 28 anni, e Giovanni Codraro, 26 anni, sono accusati di tentato omicidio in concorso con ignoti.
Ci sono altri quattro indagati per lo stesso reato: sono anch'essi militanti dei centri sociali.
Ursino è stato accerchiato, legato mani e piedi, e pestato a sangue da un gruppo che con i volti coperti lo ha ferito alla testa a colpi di bastoni. È successo al centro di Palermo, a pochi passi dalla sede di Forza Nuova.
"Quando il tuo coraggio è direttamente proporzionale al tuo metro di statura, e ti porti gli amici perché non arrivi nemmeno al citofono...Rubagalline!". Questo è il post scritto da Massimiliano Ursino, pochi minuti prima di essere pestato a sangue ieri sera tra piazza Lolli e via Dante. Un post a corredo del comunicato stampa in cui Forza Nuova lanciava un allarme per un clima di minaccia e intimidazione dopo alcuni raid e un'aggressione a un ragazzo vicino al movimento. "Si sta verificando un allarmante e unilaterale tentativo di alzare il livello dello scontro, a pochi giorni dall'arrivo in città di Roberto Fiore, che non può essere ignorato", c'era scritto in una nota.
Massimiliano Ursino venne arrestato nel luglio 2006 per aver rapinato e picchiato due immigrati del Bangladesh nel centro di Palermo di fronte al teatro Massimo. Dopo aver subito la rapina, una borsa e articoli di bigiotteria, le due vittime avrebbero inseguito Ursino e due suoi complici (anche loro di Forza nuova) ma questi avrebbero tirato fuori delle spranghe e picchiato a sangue gli immigrati. Ursino venne condannato in primo grado a due anni e mezzo di carcere. Ma quello con i due venditori ambulanti non è stato l'unico episodio violento e a sfondo razzista a cui Ursino avrebbe partecipato. Nel giugno 2005, sempre con altri due complici, aggredì con pugni e bastonate un nigeriano e un altro giovane originario di Siracusa in via Candelai, sempre nel centro di Palermo. I tre vennero rinviati a giudizio per lesioni aggravate per aver agito in base a ''motivi razziali''. Il dirigente di Forza Nuova nel 2008 partecipò al confezionamento e alla spedizione dei pacchi choc, inviati a varie redazioni giornalistiche, contenenti una bambola sporcata con sangue e interiora di animale per la campagna di Forza Nuova contro la legge 194.