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26/02/2018 06:00:00

Corte conti, in Sicilia grande spreco dei fondi europei

 In Sicilia c'è stato un grande spreco di fondi comunitari assegnati all'imprenditoria e all'agricoltura. Lo dice il presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei conti che segnala le numerose sentenze di condanna alla restituzione dei contributi per un uso improprio oppure perché erano stati assegnati a soggetti privi dei requisiti richiesti.

E' evidente, secondo Savagnone, che ci sono difetti nel meccanismo di assegnazione dei fondi e nel sistema dei controlli. E c'è pure una responsabilità da attribuire alle banche che sono "soggetti intermedi nell'erogazione dei contributi alle imprese".

Un problema è infine la carenza di progetti adeguati, che provoca perdite importanti perché si tratta di fondi perduti e sottratti allo sviluppo economico della Sicilia. "Ma di questo - dice Savagnone ai giornalisti - non ci possiamo occupare perché l'inerzia non viene purtroppo sanzionata".

CONDANNE. Raddoppiano in Sicilia le condanne per danno erariale a carico di amministratori e dipendenti pubblici. Nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario il presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, Luciana Savagnone, ha fornito la cifra dei danni accertati nel 2017 con 107 sentenze: ammontano a 14 milioni e 365.800 euro, il doppio dell'anno precedente. La parte del leone la fanno Regione e enti locali che ricaveranno dalle sentenze della Corte oltre dieci milioni di euro. Allo Stato andranno 3 milioni e 4221 mila euro, alle aziende sanitarie oltre 888 mila euro.
Le irregolarità più ricorrenti riguardano la gestione e l'impiego di contributi comunitari all'imprenditoria e all'agricoltura, lo spreco di risorse a volte concesse a soggetti privi dei requisiti previsti dalla legge, l'attribuzione di incarichi a "esperti" e consulenti, assunzioni illegittime e pagamenti ai dipendenti di emolumenti non dovuti.
Varie le condanne per danno all'immagine.

502 RATE.  Ha scelto la rateizzazione del debito in 502 rate. Protagonista della vicenda è l'ex capo dell'Agenzia per l'Impiego Rino Lo Nigro, condannato dalla Corte dei conti, a restituire 570 mila euro alla Regione per danno erariale dopo la sentenza sul cosiddetto scandalo nella Formazione. A concedergli il pagamento rateizzato è stata la Regione. Lo Nigro finirà di pagare nel 2059, allora avrebbe 104 anni. La condanna è stata confermata poco più di un mese fa in Cassazione, dove Lo Nigro e altri condannati dalla Corte dei conti avevano presentato ricorso. I giudici contabili di appello, infatti, nel 2016, dichiararono prescritta una parte del danno provocato, ma condannarono per danno erariale burocrati e rappresentanti dell'ente di formazione Ciapi a sborsare poco più di otto milioni di euro.

DISABILI.  L'assistenza ai disabili in Sicilia è un pozzo senza fondo di abusi, sperperi, appropriazioni indebite, intrallazzi vari. E' pesante la denuncia del presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, Luciana Savagnone, sulla gestione di due organismi: l'Iridas, istituto regionale per l'integrazione dei diversamente abili, e l'Aias, associazione italiana assistenza agli spastici. Si tratta di un tema, quello dell'assistenza ai disabili, che è stato al centro di un'accesa polemica politica scatenata contro la Regione accusata di non avere messo a disposizione risorse e servizi adeguati. Solo dopo varie manifestazioni di protesta la Regione ha stanziato altri fondi. Ma quelle risorse, pur sempre insufficienti per una "disattenzione della politica", sostiene ora la presidente Savagnone, sono state dilapidate con comportamenti di "mala gestio". Sullo scandalo della gestione dei fondi per i disabili, aggiunge, c'è stata una "sostanziale inerzia delle amministrazioni danneggiate".