Vigili urbani in campo in Sicilia contro chi inquina. Lo ha deciso il presidente Musumeci. I sindaci dovranno schierare i vigili urbani nella lotta all’abbandono dei rifiuti e per controllare che la raccolta differenziata venga fatta. Potranno ispezionare i sacchetti mentre i cittadini li buttano e potranno infliggere multe fino a 150 euro nel caso in cui nell’immondizia venga trovato materiale che andava differenziato. In Sicilia, lo ricordiamo, la media della raccolta differenziata è del 15% e la Regione è costretta ad inviare i propri rifiuti alle altre Regioni (mentre è in stallo il bando per inviare i rifiuti all'estero).
L’ordinanza firmata ieri da Musumeci prevede nuovi obblighi a carico dei Comuni per raggiungere nel più breve tempo possibile l’auspicata soglia del 65% di differenziata: quota ora messa nero su bianco.
I Comuni «sono obbligati, entro il 31 marzo, a valutare e attivare ogni azione utile ai sensi dell’articolo 191 del decreto legislativo 152/2006». Significa che, motivandolo con l’emergenza in corso, i sindaci possono modificare unilateralmente il contratto con le ditte appaltatrici che si occupano del servizio di raccolta imponendo loro di passare al sistema «porta a porta». Entro lo stesso termine deve iniziare «la dismissione dei cassonetti stradali e l’attivazione dei centri comunali di raccolta».
Per fronteggiare tutto ciò i sindaci devono schierare la polizia municipale. Che potrà anche fare «controlli a campione in fase di conferimento diretto da parte dei cittadini». Dunque il cittadino potrà vedere ispezionato il proprio sacchetto da parte degli agenti. Di più: a questo scopo l’ordinanza autorizza i sindaci a schierare pure «ispettori ambientali volontari idoneamente formati».
I sindaci dovranno anche inviare in assessorato un «piano economico-finanziario della Tari degli anni 2015, 2016 e 2017 indicando il grado di riscossione degli ultimi 5 anni».