"Il papello è un documento falso, un documento anonimo partorito dalla fantasia di Massimo Ciancimino". Lo ha detto l'avvocato Basilio Milio proseguendo la sua arringa difensiva al processo sulla trattativa tra Stato e mafia, prima della pausa dell'udienza. Il papello è un documento scritto a mano contenente, secondo l'accusa, le richieste avanzate da Cosa nostra allo Stato per avviare la 'trattativa' tra pezzi delle istituzioni e la mafia. Il documento, secondo il racconto del teste chiave del processo, Massimo Ciancimino, sarebbe stato scritto dall'ex sindaco mafioso Vito Ciancimino, e consegnato ai carabinieri del Ros, al colonnello Mario Mori e al capitano Giuseppe De Donno. Sono imputati sia Ciancimino junior, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, sia il generale Mario Mori e il colonnello Giuseppe De Donno, accusati di minaccia a corpo politico dello Stato.
Secondo Massimo Ciancimino gli ufficiali dell’Arma avrebbero avviato con suo padre una vera e propria trattativa, dopo Capaci e prima della strage di via D’Amelio in cui morì Paolo Borsellino, il 19 luglio ’92.