Non è un caso che l’open day dei templi massonici del Grande Oriente d’Italia sia avvenuto il primo marzo. Il perché di questa data lo spiega lo stesso Gran Maestro Stefano Bisi, dal relativo sito della sua massoneria: “Perché proprio il primo marzo di un anno fa, ci fu il triste episodio della visita dei finanzieri dello Scico nella sede del Vascello (la villa che ospita la sede nazionale del Goi a Roma, ndr), disposta dalla Commissione Antimafia. La perquisizione durò 15 ore e al termine vennero sequestrati gli elenchi dei Fratelli della Calabria e della Sicilia”.
Nell’occasione, in Sicilia sono state aperte al pubblico le case massoniche di Palermo, Messina, Ragusa, Siracusa, e Campobello di Mazara.
Siamo andati a Campobello di Mazara, 5 chilometri da Castelvetrano, in via Rodi n. 61, dove da anni c’è una targa appesa alla ringhiera davanti la porta dì ingresso di una piccola palazzina, con su scritto “Grande Oriente d’Italia” ed il nome delle due logge ospitate: “Maurizio Torrigiani 413” e “Valle di Cusa 1035”.
Una ventina di fratelli la prima e 12 la seconda, della quale lo stesso Bisi è socio onorario dal 2016.
A fare gli onori di casa è anche il maestro venerabile della “Valle di Cusa”, Domenico Accardo. Mentre il segretario Francesco Sammartano ci spiega come funzionano le riunioni ed il significato dei simboli.
In fondo alla sala, su un piano rialzato in posizione centrale, c’è il banco del maestro venerabile. Lateralmente invece i banchi dell’oratore e del garante della seduta. E poi quelli del primo e secondo sorvegliante.
Visitiamo anche un piccolo camerino con le pareti scure e senza luce elettrica. E’ il gabinetto di riflessione, una stanza dove l’aspirante massone deve ponderare bene per una buona mezzora, guardandosi dentro sui motivi per cui vuole entrare a far parte della loggia. Qui “il profano inizia il rito dell’iniziazione e scrive il proprio testamento rispondendo a tre domande sui doveri dell’uomo verso se stesso, verso l’Ente Supremo e verso l’umanità”. C’è un piccolo tavolino nero con una candela (unica fonte di luce durante la riflessione), una brocca, il pane, il grano… E poi dei quadretti con delle scritte nere su sfondo rosso: “Se la curiosità ti ha condotto qui, vattene!!!”, oppure “Se la tua anima ha provato spavento, non andare più oltre!!!”.
Ci spiegano che la sede sta ospitando una terza loggia, nata da poco a Mazara del Vallo (della quale il maestro venerabile è Andrea Pisciotta), per il tempo necessario ad una prossima sistemazione definitiva.
Facciamo qualche domanda all’ingegnere Francesco Sammartano, segretario della loggia Valle di Cusa.
Quanto costa l’iscrizione alla loggia?
35 euro al mese. E’ una quota che comprende le capitazioni che paghiamo sia a Roma che a Palermo e il mantenimento della sede e delle tasse. I fratelli fino all’età di 32 anni e quelli che hanno superato gli 80 anni non pagano. Da 32 a 75 anni pagano per intero, da 75 agli 80 anni pagano il 50 per cento.
E’ obbligatorio frequentare le riunioni?
La frequenza alle riunioni (tornate) è obbligatoria. A Campobello ne vengono indette un paio al mese. E se il massone, senza giustificato motivo, non le frequenta almeno una volta in sei mesi, viene espulso.
Di che parlate nelle “tornate”?
Gli argomenti che si trattano sono tutti di natura spirituale: l’etica, la morte, lo spirito. La massoneria è un’associazione esoterica, che non si riverbera nelle società profana in maniera diretta. E termina il suo compito rettificando il massone, cioè instradandolo. Se è ben rettificato, allora si adopererà per il benessere della società profana. Ma la massoneria in sé non c’entra nulla. Ecco perché nelle riunioni non si possono mai trattare argomenti di politica.
Che cosa rappresentano le iniziali AGDGADU poste in alto, in corrispondenza del banco del gran maestro?
Letteralmente: A Gloria Del Grande Architetto Dell’Universo. E’ al grande architetto dell’universo che noi indirizziamo i nostri lavori. Potrebbe essere Dio, Allah, Geova… Ed è il motivo principale per cui un ateo non può far parte della massoneria. Credere in un essere supremo è fondamentale.
Quanti iscritti conta il Goi in tutta Italia?
Il Goi è la più grande istituzione massonica d’Italia e conta 23 mila iscritti. Ma in rapporto all’intera popolazione nazionale, che è di circa 65 milioni di persone, se ne deduce che siamo veramente pochi. Messi tutti insieme saremmo un piccolo paesino da niente Ma diamo davvero così fastidio? Forse il problema è che in Italia c’è la pessima abitudine di parlare di cose che non si conoscono. Ecco perché apriamo le porte al pubblico. Vogliamo solo che i visitatori si rendano conto di che cos’è una loggia massonica, in modo che ne possano parlare con cognizione di causa. Non bisogna confondere la discrezione con la segretezza.
Lei ha spiegato che la massoneria non si riverbera nella società profana. Un’influenza sulla società però ce l’ha se consideriamo, soprattutto al nord Italia o all’estero, asili, cliniche, ospizi frutto appunto della beneficienza massonica. Ma anche rimanendo a Campobello di Mazara, non possiamo non ricordare le tende donate ai migranti stagionali.
Queste sono cose che fanno parte dell’aspetto filantropico della massoneria, che non è fondamentale. Diversamente diventerebbe un club service come il Rotary o il Lions. E’ un’attività che facciamo in maniera discreta e sottotono, senza desiderare riconoscimenti ed in forma sempre anonima.
Beh, sulle tende c’era stampato il marchio della Massoneria.
Certamente. Ma la mano del massone, quando dona, rimane avvolta nel mistero. E non va confusa con l’istituzione in generale, che non può essere riconosciuta in una persona in particolare. Allo stesso modo, per esempio, è stato donato un impianto di illuminazione a Norcia. Anche lì c’è una targa col marchio, ma non c’è un nome ed un cognome. Parliamoci chiaro, alla massoneria non serve la propaganda. Non ha bisogno di voti.
In questo territorio, dove da anni vengono arrestati decine di fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, vi siete mai accorti, al di là delle rilevanze penali, di avere a che fare con un fratello vicino alla cosca del superlatitante e quindi inopportuno secondo il vostro stesso metro?
Il massone vive una vita esoterica dentro la loggia, ed una vita materiale nella società. E la massoneria gli chiede in entrambi gli ambiti di comportarsi in modo esemplare. Guardi, qui anche se qualcuno fa una costruzione abusiva, viene espulso. Per qualsiasi reato poi, dal momento in cui viene rinviato a giudizio, non aspettiamo nemmeno la condanna di primo grado.
E recentemente vi è capitato di espellere qualcuno in odor di mafia?
No. Anche perché, nella loggia vengono controllati con regolare periodicità sia il casellario giudiziale che il registro dei carichi pendenti di ogni iscritto. Nella massoneria non esistono zone grigie. Nessuno si sognerebbe di presentare degli aspiranti massoni in odor di mafia.
La massoneria si rifà alla Costituzione della Repubblica. Ed i massoni debbono comportarsi in modo esemplare, dentro e fuori le logge. E poi siamo registrati, abbiamo una partita iva, i nostri elenchi sono conosciuti alle forze dell’ordine.
Purtroppo non abbiamo il copyright dell’istituzione massonica. E questo provoca grossi equivoci, perché chiunque si può alzare la mattina, unirsi ad una quindicina di persone e costituire un’associazione massonica. Insomma, non esistono soltanto le grandi logge regolari. Noi del Goi, per esserlo ci atteniamo ai Landmarks (regole di base costitutive, ndr), della massoneria, a cui tutte le gran logge che si ritengono regolari fanno riferimento da più di tre secoli.
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L’open day ha rappresentato indubbiamente un avvicinamento alla società e contemporaneamente, almeno così ci piace pensare, un piccolo ridimensionamento della discrezione. Chissà, forse proprio la discrezione dei massoni potrebbe aver prodotto una storica carenza proprio nella difesa della loro posizione, certamente distante dalla distorsione identitaria relativa alle vicende della P2 di Licio Gelli e di Iside2 a Trapani.
E aprire le porte del tempio potrebbe essere servito a recuperare.
Inoltre, se dovesse passare il messaggio dell’esistenza di un’unica massoneria, a capo della quale c’è soltanto Stefano Bisi, verrebbe ignorato che il Grande Oriente d’Italia è soltanto una delle principali obbedienze. Certo, la più grande in termini di iscritti, ma tra quelle di rilievo ce ne sono altre tre: la Gran Loggia Regolare d’Italia la Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori, la Serenissima Gran Loggia d’Italia – Ordine Generale degli Antichi Liberi Accettati Muratori.
Senza contare le obbedienze meno rilevanti, che sono più di cento. Ed ogni obbedienza può avere più logge, nelle quali il controllo degli iscritti non può certo essere sempre rigoroso. Infine le logge coperte, che invece poco avrebbero a che fare con quelle regolarmente registrate.
Sarà anche per questo che il sequestro degli elenchi, ai massoni del Goi non è proprio andato giù.
Egidio Morici