E' scaduto venerdì per le famiglie il termine per presentare nelle scuole la documentazione sulle vaccinazioni e quando, oggi, le scuole riapriranno saranno quei certificati a decidere se i minori potranno o meno continuare a frequentare le lezioni.
Se le regole sono le stesse in tutte le regioni, si sono pero' differenze nelle procedure, a seconda che la Regione abbia o meno l'anagrafe vaccinale informatizzata.
Si stima che siano almeno 30.000 i bambini al di sotto dei sei anni non vaccinati. Sara' comunque difficile avere un quadro della copertura vaccinale ancora per alcune settimane: lunedi' per nessuno di loro verra' meno l'iscrizione a scuola, ma potranno essere ammessi in classe solo quando le loro famiglie avranno presentato i documenti che attestino o la vaccinazione avvenuta oppure la prenotazione della vaccinazione presso una Asl. Per tutti le regole sono quelle previste dalla circolare congiunta emanata il 27 febbraio dai ministeri della Salute e dell'Istruzione, Universita' e Ricerca, che fissava al 10 marzo il termine della consegna dei documenti.
Sempre la circolare prevede le due possibili procedure per le Regioni, a seconda che abbiano o meno aderito all'anagrafe vaccinale informatizzata che permette agli istituti scolastici di ricevere i dati sulle vaccinazioni direttamente dalle Asl.
Le Regioni che non hanno l'anagrafe vaccinale informatizzata seguono la procedura standard, per la quale devono essere le famiglie a presentare alla scuola i documenti sulle vaccinazioni (avvenute o prenotate presso la Asl dopo il 10 marzo). In caso di mancata presentazione la circolare prevede che entro il 20 marzo i dirigenti scolastici scrivano alle famiglie invitandole a presentare i documenti e che entro il 30 aprile informino di conseguenza le Asl. In caso di mancata documentazione l'accesso ad asili nido e scuole materne e' vietato finche' il bambino non sara' vaccinato e la riammissione a scuola avverra' non appena si dimostrera' di essere in regola. Per i ragazzi da 7 a 16 anni, che frequentano la scuola dell'obbligo, la mancata vaccinazione puo' far scattare una multa compresa tra 100 a 500 euro. La procedura semplificata prevede invece che gli istituti scolastici dialoghino direttamente con la Asl e non e' quindi necessario che siano le famiglie a presentare i documenti relativi alle vaccinazioni. Questa procedura e' possibile solo dove c'e' l'anagrafe vaccinale informatizzata, ossia al momento in dieci regioni (Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Marche, Liguria, Lazio, Valle d'Aosta, Sicilia) e nelle province di Bolzano e Trento.
SICILIA. Tempo scaduto anche in Sicilia per circa centomila bambini e ragazzi siciliani non ancora in regola con le vaccinazioni. Oggi scatta la fase due della legge Lorenzin, che prevede l’esclusione per i non vaccinati iscritti all’asilo nido e alla scuola materna e sanzioni fino a 500 euro per le famiglie degli studenti “ritardatari” di elementari, medie e superiori fino a 16 anni.
In tre mesi, da settembre a dicembre, sono stati 39.565 i ritardatari corsi nei centri vaccinazione per effetto del decreto, ma altri 125.145 risultavano ancora fuori legge.
Nelle ultime tre settimane è scattata la ressa nei 250 centri dell’Isola per ottenere la prenotazione o la certificazione da presentare all’istituto. Resse inutili, assicurano dalla Regione: "Il certificato non serve. Faremo controlli incrociati attraverso l’anagrafe vaccinale che esiste in tutte le province".
La circolare del ministero che introduce la procedura semplificata per le Regioni dotate dell’anagrafe vaccinale, esentando le famiglie dal presentare la documentazione, è arrivata il 28 febbraio, a dieci giorni dalla scadenza. Le Asp dell’Isola sono state subissate di richieste. Sul tavolo dell’assessorato alla Salute sono giunte decine di reclami per le lunghe attese nei centri di vaccinazione che soffrono croniche carenze di personale: all’appello mancano 319 medici e oltre 800 infermieri rispetto al fabbisogno.