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19/03/2018 17:20:00

Autosufficienza energetica di Favignana. Presentato il progetto Prismi

 Come raggiungere l’autosufficienza energetica delle isole minori?

E’ stato questo il cuore dell’incontro dal titolo “Le isole minori verso l’autosufficienza energetica: il progetto PRISMI – Promuovere l’integrazione delle fonti rinnovabili per le isole del Mediterraneo”, che si è svolto ieri a Palermo nella sede della Regione di via Generale Magliocco.

Il convegno, realizzato nell’ambito del progetto europeo PRISMI e finanziato dal programma INTERREG MED, è stato organizzato dal Comune di Favignana, partner del progetto, con il supporto dell’Università Sapienza, e ha visto una grande partecipazione. E’ stata una straordinaria occasione di incontro tra le isole minori siciliane, le istituzioni regionali e il mondo della ricerca e dell’energia, che si sono confrontati sul tema centrale del progetto PRISMI: l’autosufficienza energetica nelle isole minori del Mediterraneo.

Il progetto europeo PRISMI è un passo determinante verso questo obiettivo: mira a sviluppare una strategia applicabile a tutte le isole minori di cui è capace di stimare e mappare il potenziale energetico rinnovabile a livello locale, e a sviluppare scenari e analisi di fattibilità tecnico-economica. Favignana, partner del progetto, sarà uno dei territori di sperimentazione.

Ad aprire la giornata di lavori è stato il sindaco delle Isole Egadi, Giuseppe Pagoto, che ha ribadito l’importanza del progetto PRISMI nell’applicare soluzioni concrete e innovative per il futuro delle isole minori, e ha rilanciato la necessità di fare squadra assieme ai sindaci delle altre isole minori presenti all’incontro (tutti, tranne Pantelleria). L’Assessore Regionale alle Attività Produttive Girolamo Turano, ha portato i saluti in rappresentanza della Regione Siciliana. Alla giornata hanno dato il proprio contributo Francesca D’Amico, responsabile dell'Ufficio Speciale SUAP-SUE di Favignana, e il coordinatore del Progetto PRISMI, Davide Astiaso Garcia, che ha presentato i risultati del stesso progetto, sottolineando il ruolo cruciale delle isole minori come laboratori di sperimentazione e applicazione delle energie rinnovabili per l’indipendenza energetica, e ha, infine, invitato ad aderire al Network del progetto. A seguire gli interventi dello scienziato e direttore scientifico del Kyoto Club, Gianni Silvestrini, del segretario generale dell’ANCIM Giannina Usai, del ricercatore dell’ENEA Gianmaria Sannino, del rappresentante dell’AMP Isole Egadi, Pietro La Porta, e del direttore del progetto Greeningtheisland.net, Gianni Chianetta.

L’incontro aveva l’obiettivo di attivare sinergie e partenariati, fare dialogare isole minori, istituzioni, settore privato e società civile per condividere idee, soluzioni e conoscenze sulle varie opportunità per la sostenibilità delle isole minori. Per questo, la seconda parte dell’incontro, è stata dedicata a una tavola rotonda che ha favorito il confronto sulle sfide, le criticità e le soluzioni sul tema della sostenibilità nelle isole minori. In particolare sono intervenuti il deputato ed ex presidente della Commissione parlamentare Ambiente dell’ARS, Giampiero Trizzino, che ha ricordato il disegno di legge sulle isole minori, il cui iter verrà portato avanti anche in questa legislatura regionale, i sindaci di Lampedusa, Leni (Salina) e Ustica, che hanno evidenziato le criticità nel percorso di transizione verso un’economia sostenibile e l’impegno per porre fine alla marginalità delle isole attraverso una concreta e compatta collaborazione e cooperazione nelle sedi istituzionali. Sono, inoltre, intervenuti il dirigente dell’Assessorato Regionale Energia Giuseppe Taverna, i rappresentati di Legambiente, INBAR (Istituto Nazionale di Bioarchitettura), CNR (Laura Tomassetti) e l’Assessore ai lavori pubblici del Comune di Favignana, Lorenzo Ceraulo.

“Siamo riusciti – dice il sindaco Pagoto - a coinvolgere tutti i progetti in campo su questa questione molto delicata ed importante. Eravamo partner dell’Università La Sapienza di Roma e dei più grandi enti di ricerca italiani e non solo. Le isole sono laboratorio naturale e hanno esigenze diverse d’inverno e d‘estate con i flussi turistici che cambiano nel mesi. Possono senza dubbio diventare laboratori e modelli da esportare. Così è successo e così stiamo cercando di fare, anche alla luce delle nuove opportunità, finanziamenti e bandi in uscita, o a cui abbiamo già partecipato con progetti di cui oggi possiamo usufruire”.