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20/03/2018 02:25:00

"Mazara modello virtuoso? Cristaldi risponda a queste domande"

Abbiamo assistito, allibiti, alle esternazioni del sindaco (con la s rigorosamente minuscola) Cristaldi sui risultati delle elezioni politiche 2018.
Abbiamo provato ad interpretarlo.


Secondo il suo turbo pensiero, questi risultati rispecchiano lo sbandamento della politica che provoca, a sua volta , lo sbandamento della società inducendola a pronunciarsi in maniera disordinata.
La causa andrebbe ricercata nel degrado sociale provocato da tutto quello che è stato fatto negli ultimi anni e che non era condivisibile.
Visto il fallimento della politica a livello nazionale, le risposte non possono che essere inventate e realizzate nel territorio, cioè a partire dai comuni e dalle province chiamando soprattutto i sindaci a prendere coscienza dei problemi locali, coinvolgendo intellettuali e ascoltando il popolo, per indicare scelte e strategie risolutive.
In questo contesto, sempre il Cristaldi, non può che proporre il modello, a suo dire virtuoso, già sperimentato a Mazara del Vallo, di “industria del turismo” da esportare alla provincia di Trapani ( naturalmente sotto la sua guida) fino a livello nazionale se non planetario!


Solo che:
Mai Cristaldi si è circondato di intellettuali illuminati e soprattutto autonomi e tantomeno ha mai ascoltato o si è mai confrontato con il popolo. Addirittura non ha mai partecipato ad un Consiglio comunale anche quando venivano trattati argomenti vitali per la Città. Questa sua caratteristica e’ forse quella che mostra meglio la più assoluta mancanza di rispetto per i cittadini, collocandolo fra quei politicanti che hanno vissuto tutta una vita sulle spalle della comunità locale, regionale e nazionale (il nostro sindaco ha vissuto tutte e tre le esperienze);
Mai Mazara ha raggiunto il poco edificante e indecoroso record di montagne di spazzatura per le strade come durante la sua gestione, non essendosi minimamente preoccupato della raccolta differenziata. Crede forse di sistemare tutto con una esternazione, come l’ultima a cui abbiamo dovuto assistere, in cui, come al solito e da buon imbonitore ha tuonato contro i malevoli che si annidano nella regione, contro tutti gli aventi causa, tranne la sua inutile amministrazione, che ha visto raddoppiare i costi della raccolta, bruciando i nostri milioni, senza garantire un servizio da paese civile. Valga per tutti il dato della raccolta differenziata, addirittura azzerata negli anni scorsi e, dopo l’immissione di una robusta dose di euro (3.000.000 circa nel 2016), elargiti senza una gara competitiva, giunta, udite udite, al 12 %. Da vergognarsi. E i cittadini dovranno pagare il conto di queste follie organizzative, come i desiderata (perché questa è la giusta definizione) che gli hanno, forse oniricamente, fatto toccare con mano frotte di evasori da ridurre in ceppi, facendo di questa caccia una burla colossale, per gli errori pacchiani commessi (doppie notifiche, superfici inventate, avvisi oltre i termini della prescrizione, non applicazione dei criteri di legge nella determinazione delle aree calpestabili, verifiche non effettuate sui dati dei questionari inviati agli utenti, sanzioni comminate in modo cervellotico ecc ecc ecc);

Mai la Città è stata allagata da quattro gocce d’acqua, non essendo mai state pulite le caditoie o si è trasformata in una sorta di Parigi-Dakar per le pericolose voragini in tutte le strade. Facciamo notare al signor sindaco, che almeno il 90% delle voragini sono la conseguenza di lavori di allacciamento ai servizi pubblici, con una richiusura non eseguita a norma. Ma dove sono i tecnici che avrebbero dovuto collaudare i lavori svolti, collaudo per cui si paga un balzello non irrilevante? Delle due l’una: o il collaudo e’ stato eseguito e allora si verifichi come mai non ci si è accorti di queste vistose anomalie; o il collaudo non è stato eseguito e allora ci si spieghi il perché;

Il tanto decantato centro storico ( cosiddetta Kasbah ) altro non è che un deserto di ruderi cadenti, incipriati di cantari e piastrelle, buoni a soddisfare turisti in transito frettolosi e superficiali, disinteressati a valutarne la vitalità data l’assenza di residenti, di botteghe artigianali, di attività ricreative e culturali.

Plateale l’assenza di una struttura di informazione per i turisti, di totale assenza di programmi di visite organizzate e guidate, di manutenzione di beni naturalistici (come Miragliano e l’intera Fiumara ridotta a discarica d’amianto) e architettonici ( S. Nicolò Regale), di valorizzazione di un Satiro abbandonato all’oblio;

Un porto canale, da sempre attrattiva per i turisti, polmone vitale della Città e cuore pulsante della economia, ridotto ad un letamaio innavigabile;

Periferie degradate, per cui non si riesce ad attingere neppure dai fondi specifici per la loro riqualificazione, esempio eclatante di assoluta mancanza di progettualità.
Altro che modello virtuoso! Ma faccia il piacere, egregio presidente onorevole sindaco. Non continui a raccontare scenari che trae dai suoi sonni che ci paiono alquanto agitati.
Se questo è il modello virtuoso proposto dal Cristaldi da esportare alla provincia (naturalmente sotto la sua guida ) il timore è che domani ci potremmo ritrovare, al più, il fondo delle saline piastrellato di ceramiche “artistiche”, il borgo medioevale di Erice decorato in ogni angolo di artistici cantari, etc, etc.

E allora, da futuro presidente della Provincia, si prepari e ci risponda ad alcune semplici domande:

1. Ci dia la serie storica del PIL di Mazara dal 2008 al 2016 anche in rapporto all’andamento nazionale. Ciò darà evidenza dei risultati del “suo” modello di sviluppo.
2. Ci illustri quale ruolo vorrebbe assegnare, da futuro Presidente della Provincia, all’aeroporto di Birgi. Questo ci indicherà concretamente la sua strategia per il turismo.
3. Ci illumini su quali consulenti di alto profilo intende ingaggiare per supportarlo nell’immane compito di risolvere il problema dei rifiuti.

Volendo scherzare amaramente, ci sentiremmo di suggerire i nomi a lei già noti di Maccaddino, Truglio e Nicosia, grandi artefici della tragedia “Beliceambiente”. Capiremo così se intende ravvedersi rispetto ad una gestione fatta con tecnici totalmente inadeguati se non inetti o se il suo pensiero e’ ancora incrostato di mediocrità.
Magari ci potrebbe dare le sue risposte in un confronto televisivo. Ma per quell’evento ci vuole il coraggio della competenza e la forza d’animo di chi non racconta sogni.

Centro Studi “LA VOCE”
Presidente
Girolamo Pipitone