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21/03/2018 10:50:00

La bufala: "I francesi ci rubano il mare". Ma non è vero

"I francesi ci stanno rubando il mare" si legge un po' dappertutto sui social, soprattutto dalle parti del partito dei Cinque Stelle, della Lega e di Fratelli d'Italia. Ma è così? Ovviamente, no.  Si tratta di una notizia in parte falsa, in parte esagerata messa su ad arte dai soliti manipolatori per aizzare il popolo dei social.

Di cosa stiamo parlando? E' una vecchia bufala che gira da parecchio tempo: grazie a un misterioso trattato segreto firmato di nascosto dal governo Gentiloni, la Francia starebbe per impadronirsi di larghi tratti di mare italiano tra Toscana, Liguria e Sardegna.


Meloni, una delle prime persone a riportare d’attualità l’argomento, ha scritto sabato su Facebook: «Fratelli d’Italia intima il governo in carica ad agire immediatamente per interrompere la procedura unilaterale di ratifica attivata dalla Francia presso Bruxelles, che in caso di silenzio-assenso da parte italiana, conferirà de iure i tratti di mare in questione alla Francia arrecando un gravissimo danno ai nostri interessi nazionali». Anche il deputato del Movimento 5 Stelle Angelo Tofalo ha ripreso la bufala, sostenendo, come Meloni, che il passaggio territoriale avverrà il 25 marzo se il governo non farà nulla per fermarlo.

Il trattato di cui si parla esiste veramente: è il trattato di Caen , un accordo frutto di un lunghissimo negoziato tra Italia e Francia, cominciato nel 2006 e terminato nel 2012. Il trattato partiva dalla necessità di regolare in maniera più precisa i confini marittimi tra Italia e Francia che, nella zona di mare compresa tra Corsica, Liguria, Toscana e Sardegna, sono in più di un punto piuttosto incerti. 

Il trattato è stato discusso da molti governi, quindi tra chi avrebbe deciso di “regalare” un pezzo di mare alla Francia ci sarebbe la stessa Lega e anche Meloni, che faceva parte del governo di centrodestra tra 2008 e 2011. Il trattato, alla fine, è stato firmato dal governo italiano nel 2015. Il punto principale, però, è che non è mai stato ratificato dal Parlamento e quindi non può entrare in vigore.

Il ministero degli Esteri ha pubblicato una smentita molto netta in cui definisce la notizia che i confini marittimi dell’Italia stiano per cambiare «destituita di ogni fondamento», proprio perché il trattato di Caen non può avere effetti non essendo mai stato votato dal Parlamento del nostro paese.

La notizia sembra essere tornata di attualità nelle ultime settimane per via di una consultazione pubblica che il governo francese ha organizzato per il prossimo 25 marzo, in cui raccoglierà pareri e opinioni sulle zone di pesca nel Mediterraneo e l’organizzazione dei confini. Come ha ammesso la stessa ambasciata di Francia in Italia, in un comunicato in cui smentiva Meloni e Salvini, le mappe allegate insieme al materiale per la consultazione sono sbagliate e mostrano i confini tra Italia e Francia come se il trattato di Caen fosse già in vigore. Questo però non significa che dopo il 25 marzo accadrà qualcosa di particolare. Non c’è nessuna clausola pronta a scattare che renderà effettivo il trattato in maniera unilaterale.

Quindi: è vero che i pescatori italiani e quelli francesi hanno problemi a capire dove finisce il "loro" mare e comincia quello del Paese accanto. E' vero che Italia e Francia hanno lavorato ad un trattato, ma è anche vero che non è in vigore, e, comunque, non si sta "svendendo" nulla.