Ieri Berlusconi e Salvini si sono incontrati ad Arcore e alla fine hanno concordato: che la presidenza del senato vada a Forza Italia (corrono Paolo Romani, Anna Maria Bernini, Maurizio Gasparri), che il candidato del centro-destra per il Friuli non sia più il berlusconiano Renzo Tondo, ma piuttosto il leghista Massimiliano Fedriga.
Berlusconi, pur di non andare a votare, è disposto a favorire la nascita di un governo con i cinque stelle («non abbiamo preclusioni»). Salvini dovrebbe ottenere dal vertice indetto per mezzogiorno a Palazzo Grazioli con Berlusconi e la Meloni il mandato a parlare, da oggi, a nome di tutto il centro-destra.
Alla camera il M5s punta su Riccardo Fraccaro, che nella passata legislatura s’è battuto per l’abolizione dei vitalizi, oppure su Roberto Fico, che finora s’è dichiarato poco disposto ai compromessi e difensore della purezza iniziale del movimento, e sarebbe quindi sostenuto dallo stesso Beppe Grillo. Di Maio, a Montecitorio, avrà però bisogno del 50%+1 dei voti, e non è detto che sia così semplice.