Sono stati assolti dalla Corte d’appello di Palermo due carabinieri in servizio a Mazara che nel 2016 erano stati condannati dal Tribunale di Marsala a 10 mesi di reclusione e a un anno di interdizione dai pubblici uffici (pena sospesa) con l’accusa di non avere multato un ragazzo, figlio di un poliziotto, che guidava lo scooter senza indossare il casco e di non avere sequestrato il mezzo privo di copertura assicurativa. Per questo motivo, i due militari, Andrea Volpe, di 47 anni, e Fabrizio Buscemi, di 38, sono stati processati per abuso d’ufficio e falso ideologico.
Alla guida dello scooter fermato a un posto di blocco, il 13 ottobre 2014, c’era il figlio del sovrintendente di polizia mazarese Antonio Sorrentino, anch’egli processato per concorso nei due reati contestati ai carabinieri, ma assolto dal Tribunale di Marsala “per non aver commesso il fatto”.
La vicenda della mancata multa e mancato sequestro venne fuori perché il telefono cellulare del poliziotto era sottoposto a intercettazione per un’altra indagine. In appello, i due carabinieri sono stati assolti perché la difesa (avvocato Stefano Pellegrino) è riuscita a dimostrare che quella sera i militari erano impegnati un “prioritario” servizio antidroga. Dopo l’assoluzione in appello l’avvocato Pellegrino ha dichiarato: “I militari Volpe e Buscemi, apprezzati nell’Arma per l’onestà e le qualità morali, stavano svolgendo una delicata attività investigativa che, nella stessa nottata, ha consentito il sequestro di un apprezzabile quantitativo di droga.Pertanto, considerata la prioritaria attività investigativa in corso, i Carabinieri hanno ragionevolmente mosso il dovuto rimprovero al conducente del ciclomotore, invitandolo ad indossare il casco senza indugiare nella compilazione del verbale di contravvenzione. Lo stesso comportamento avrebbero tenuto i due Militari indipendentemente dal fatto che il fermato fosse figlio del poliziotto Sorrentino (contattato durante il controllo per ricevere informazioni sui documenti del ciclomotore), quest’ultimo già assolto con la sentenza del Tribunale di Marsala. La sentenza consolida la fiducia nella giustizia che hanno sempre dimostrato, nel corso del processo, i due Militari e restituisce ai due Carabinieri la dovuta dignità e stima nell’Arma e serenità nelle loro famiglie”.