Aperte le iscrizioni a "E!State Liberi!", i campi di impegno e di formazione su legalità e beni confiscati alle mafie promossi da Libera e rivolti ai giovani.
Nelle 46 località coinvolte, divise tra 13 diverse regioni, il progetto impatta ogni anno positivamente sui territori coinvolti, portando presenza e partecipazione attiva in contesti in cui si promuove un cambiamento culturale.
Diverse le tipologie dei campi: per singoli, per gruppi, per minorenni, per famiglie, i campi tematici e i campi aziendali. In particolare consolidate le esperienze dei campi tematici, in cui la settimana è dedicata a formazione e azioni legate a campagne ed ambiti di intervento specifici dell'associazione.
Molto importante è l'offerta dei campi per i giovanissimi dai 14 ai 17 anni, con centinaia di posti offerti. Sempre nell'ambito minorile è stato confermato l'impegno dell'associazione nel coinvolgimento sui campi E!State Liberi! dei ragazzi “messi alla prova”. Queste esperienze costituiscono per tanti ragazzi un arricchimento del proprio percorso di riscatto dagli errori commessi e di emancipazione dai propri contesti socio/culturali di provenienza. Anche nei confronti delle aziende sono state dedicate specifiche esperienze sui campi, dedicate ai lavoratori o ai figli dei lavoratori di realtà aziendali con cui Libera collabora, favorendo e rinsaldando la collaborazione tra l'associazione e le realtà coinvolte.
Sono numerose le esperienze in cui i partecipanti, al primo contatto con Libera, di ritorno dai campi cominciano ad impegnarsi quotidianamente nell'associazione, nel proprio territorio di provenienza.
Libera ha sottoscritto con tutte le realtà sociali che hanno ospitato i campi E!State Liberi! Una “Carta dei Valori e degli Impegni”: un protocollo di impegni reciproci per migliorare il funzionamento e garantire sempre più l’efficacia del progetto.
Sul sito di Libera è possibile cercare i campi e sapere di più su modalità e date per partecipare. I campi sono distribuiti in tutto il territorio nazionale. Dalla Piana di Gioiatauro nelle proprietà confiscate ai Piromalli, alle terre siciliane che furono di Brusca e Riina, e poi Puglia sui derreni delle famigli edella Sacra Corona Unita, i beni dei casalesi nel casertano, e quelli delle ndrine in Lombardia e Piemonte.