L'articolo di Tp24.it della settimana scorsa che ha lanciato l’allarme riguardo alla concreta possibilità di chiusura del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia di Marsala (potete leggerlo cliccando qui) ha suscitato reazioni, sgomento e molta preoccupazione tra i nostri concittadini e anche molti addetti ai lavori, uniti nel condannare la prospettiva di chiusura o possibile trasferimento se non si riuscirà a trovare una soluzione alternativa alla richiesta fatta dal Libero Consorzio Comunale di Trapani: ritornare in possesso entro il 31 agosto 2018 dei locali dati in comodato d’uso all’Università.
Siamo stati nei locali dell’ex convitto dell’istituto Agrario, abbiamo visitato le aule, e i tre laboratori, potete vederli nella gallery fotografica qui a fianco, potete vedere tra l’altro, un attrezzo molto antico che si trova all'ingresso, donato dalle Cantine Pellegrino. Nel nostro tour ci ha accompagnato il professore Rosario Di Lorenzo che dirige il Corso di Laurea. Ci ha parlato del corso di studi, dei risultati ottenuti in questi anni - si è passati da trenta studenti a quaranta -, delle diverse iniziative portate avanti con le strutture professionali come Assoenologi e altre e dello stretto e proficuo collegamento instaurato con il territorio.
“Oggi siamo assolutamente consapevoli che un corso di laurea come il nostro ha una particolare valenza se agganciato alle attività territoriali, non per dare una conformazione provinciale o territoriale ma perché si basa anche sul sostegno dell’imprenditoria locale - le parole di Di Lorenzo - . Il progetto Marsala secondo me, dal punto di vista culturale, è più che mai valido, ora ci vuole la volontà di mantenerlo, ed io non credo non sia possibile trovare una soluzione. E’ chiaro che noi come Università vogliamo mantenere questo progetto culturale se ci si mette nelle condizioni di farlo. Noi abbiamo bisogno di locali che ci consentano di formare gli allievi e l’università di Palermo su questo corso ha fatto una scelta. Abbiamo un numero programmato di studenti che è passato da trenta a quaranta e già siamo al limite in termini di locali disponibili. Se dovessimo mantenere il numero programmato, e poi non avere più i laboratori, verrebbe meno la funzione formativa”.
Riguardo alla decisione del Libero Consorzio Di Trapani, Di Lorenzo ci ha detto che, consapevole della esigenza di risparmio dell’Ente pubblico, spera si possa trovare una soluzione ma che bisogna comunque capire che quelli del corso universitario non sono semplici uffici ma che ci sono delle esigenze che vanno mantenute.
Su una possibile ipotesi che potrebbe essere quella di spostare il corso di studi a Trapani, Di Lorenzo ci ha detto che sarebbe un percorso culturale completamente diverso e con tante conseguenze. “Trapani non è una certezza – continua Di Lorenzo -. Certo, rimarrebbe in provincia, per carità, ma indubbiamente sarebbe qualcosa di diverso. Posso dire che quando si parla di corso di laurea di Viticoltura ed Enologia in Sicilia, a Marsala, non dico che la gente lo dà per scontato, ma lo capiscono tutti il significato, il valore e l’importanza. Marsala è una delle perle enologiche mondiali e un corso di laurea ha una sua valenza particolare, ormai è diventato un binomio naturale. Io non so quali saranno le decisioni ma sono abbastanza fiducioso nella volontà di tutti di trovare una soluzione utile e valida per tutti e per questo territorio”.
Come dicevamo sono state diverse le reazioni al nostro articolo, anche di esperti del mondo vitivinicolo. Tra queste c’è quella dell’ex assessore all’Agricoltura del Comune di Petrosino, Luca Badalucco, che ha così commentato sulla pagina facebook:
“Venire a conoscenza di una notizia del genere non trova nessuna logica del perché si vuole privare di questa risorsa emblematica alla città di Marsala del corso di Laurea in Enologia unico in tutta la Sicilia e dove insistono capacità umane di notoria preparazione tecnico-scientifica. Il pensiero vola a qualche mente grigia che di sicuro non ha a cuore il nostro territorio. Spero che le istituzioni locali si adoperino affinché non si cancelli questo gioiello culturale”.
E sono particolarmente dure le reazioni di altri due addetti ai lavori del mondo vitivinicolo: uno è Mario Ragusa che, tra l’altro, annuncia nel suo post che è stata fatta richiesta da parte dell’ex provincia anche dei locali della cantina sperimentale dell’Irvos (Istituto Regionale Vite e Vino), questo il suo commento sulla sua pagina social:
“Chi sa parli..
Sarebbe utile, per trarre le dovute conclusioni, sapere chi ha firmato la lettera inviata al responsabile del corso di laurea ed anche alla cantina sperimentale gestita dall'IRVO, per trasferire altrove il corso di laurea e la cantina sperimentale, attività che tanto lustro hanno dato al vino siciliano, così almeno avremo le idee chiare di chi sono gli scienziati presenti sul nostro territorio”.
Infine, il commento dell’enologo Giacomo Alberto Manzo:
“Marsala, a rischio il Corso di Laurea in Viticoltura. L'ex provincia vuole l'edificio.
.....chi sarà mai quella testa ben pensante....,che vuole sottrarre alla citta' di #marsala, il corso di laurea in viticoltura ed enologia, fra i più prestigiosi in Italia...
....politica locale e non, assente...”
Questi i commenti, mentre per quanto riguarda le possibili soluzioni, per evitare la perdita del corso accademico, c’è chi vede bene e suggerisce l’utilizzo dei locali dell’aeronautica militare nei pressi di Sappusi, locali per i quali durante l’amministrazione comunale guidata da Renzo Carini venne stipulato un accordo con il Ministero della Difesa che prevedeva la cessione al Comune della base dell’Aeronautica militare nei pressi di Sappusi (ex idroscalo, due hangar e palazzine) in cambio della modifica della destinazione urbanistica dell’ex caserma deposito munizioni di via Alighieri.
Purtroppo l’utilizzo di quei locali è al momento impossibile perché quel progetto andò in fumo con l’amministrazione Adamo. Altra soluzione, invece, - fermo restando che ci sono sul tavolo le proposte dal sindaco Di Girolamo che vuole mantenere il corso lì dov’è -, potrebbe essere l’utilizzo dei locali di Marsala Schola, già sede della scuola Crimi, locali ristrutturati e da tempo chiusi. Tante opzioni, tante proposte che speriamo portino al risultato che tutti desiderano, mantenere nella nostra città il corso di Laurea di Viticoltura ed Enologia.
Sulla vicenda da noi sollevata, questa mattina è arrivata in redazione una nota conginuta dei consigleri comunali Giovanni Sinacori e Flavio Coppola (Gruppo Consiliare Iniziativa Democratica Popolare), che hanno scritto al sindaco Alberto Di Girolamo e al presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano. I due consiglieri invitano il primo cittadino e la seconda carica politica della città ad intervenire per scongiurare il pericolo di una possibile chiusura o traferimento del corso. Questa la nota stampa completa:
I sottoscritti consiglieri comunali, molto preoccupati circa le voci ricorrenti a mezzo stampa riguardanti il Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia di Marsala, che rischierebbe di chiudere o traslocare per una, presunta, richiesta dei locali che lo ospita da parte della proprietà, l'ex provincia di Trapani ora Libero Consorzio:
-CHIEDONO, con consentita urgenza, alle Autorità in indirizzo di intervenire per scongiurare tale eventuale pericolo;
Inoltre, il signor Sindaco ed il Presidente del Consiglio, ognuno per le proprie competenze, sono invitati a notiziare il Consiglio Comunale di Marsala, al fine di chiarire la situazione attuale.
I sottoscritti, sin da subito, comunicano di non voler assistere passivamente ad un ulteriore "Scippo" del quale la città di Marsala potrebbe essere vittima, è necessario trovare una soluzione che preveda la città di Marsala quale "sede naturale" del Corso di Laurea di Viticoltura ed Enologia.