Come raccontato ieri su tp24.it, cresce la preoccupazione tra i cittadini marsalesi sulla possibile chiusura del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia di Marsala perché l’ex provincia regionale richiede indietro i locali dati in comodato d’uso.
Questa prospettiva è vista come un vero furto ai danni della collettività e di questo territorio e in molti fanno un’analogia con quella che è la situazione disastrosa dell’aeroporto di Birgi.
Già ieri abbiamo riportato la reazione della politica locale, con la nota inviata dai consiglieri Giovani Sinacori e Flavio Coppola, affinché sindaco e presidente del consiglio comunale si adoperino per scongiurare la chiusura, mentre dal mondo degli addetti ai lavori c’è il commento dell’enologo Giacomo Alberto Manzo che indica in diversi punti i motivi per cui Marsala non può permettersi di perdere questa importante risorsa. Un corso di studi accademico così strettamente legato alla nostra città e al suo prodotto principale: il Vino Marsala. Questo il commento dell’enologo marsalese:
“Marsala non può perdere il corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia, per diversi motivi:
1) il corso risulta essere fra i primi posti in Italia;
2) i neo Enologi per l' 80% trovano occupazione nei primi tre anni dal conseguimento della laurea;
3) perché è l'unico corso di laurea specifica, da Viterbo in giù;
4) perché la Sicilia è la prima Regione d'Italia che vanta la maggiore superficie vitata e la quarta come produzione di vino e mosti;
5) perché Marsala vanta un vino Doc tutelato con legge dello Stato, la prima in Italia;
6) perché Marsala vanta una tradizione enologica che si perde nella notte dei tempi....
7) etc.etc.”