Addio allo shopping nei ‘super festivi’. In Sicilia per i consumatori gli acquisti in giorni particolari del calendario potrebbero diventare solo un ricordo. Nella guerra alle liberalizzazioni selvagge scende in campo anche la Regione e dopo la ‘serrata’ dello scorso weekend pasquale quando un lavoratore su due del settore del commercio ha incrociato le braccia, l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, annuncia novità. “Ho presentato un emendamento nella legge Finanziaria che prevede l’obbligo di chiusura l’1 gennaio, a Pasqua, il 25 aprile, il primo maggio e il 2 giugno” dice all’Adnkronos.
Se la norma dovesse ottenere il semaforo verde a Sala d’Ercole le chiusure saranno, dunque, regolamentate per legge. Con buona pace dei consumatori. “Io concordo con i sindacati – spiega l’assessore -. Le aperture nei super festivi si sono spesso rivelate inutili perché non hanno prodotto un incremento delle vendite e un aumento dei consumi. In ogni caso, comunque, il diritto del lavoratore a poter trascorrere una giornata di festa in famiglia viene prima degli interessi del commercio”. Per difendere il “valore sociale” delle feste i sindacati del settore di Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato un pacchetto di scioperi. Dopo i primi due appuntamenti a Pasqua e il Lunedì dell’Angelo, parti sociali e lavoratori guardano adesso ai prossimi giorni segnati in rosso sul calendario. Il banco di prova per misurare l’adesione alla protesta che nell’Isola è stata del 50 per cento sarà il 25 aprile.