Il Tribunale del Riesame di Palermo ha rigettato il dissequestro del denaro e della villa sequestrati nelle scorse settimane all’ex pm Antonio Ingroia, indagato per peculato.
Resta così sotto sequestro l’antico casale ristrutturato di Calatafimi, nel trapanese a cui sono stati messi i sigilli, perché la somma sul conto corrente di Ingroia non bastava a coprire 151 mila euro, come disposto dai giudici.
Secondo la Procura, Ingroia, da amministratore unico di Sicilia e servizi avrebbe percepito indebitamente rimborsi e spese di viaggio per 34 mila euro.
Non solo. Avrebbe anche avuto un’indennità di risultato di 117 mila euro, somma che secondo i pm non gli spettava.