A Trapani Affannosamente i candidati sindaco cercano di dare una svolta, di riunire idee e programmi per il rilancio. Ma c'è un fantasma che si muove piano, si insinua in tutte le strade della città: il presunto commissariamento per mafia del Comune che bloccherebbe il voto del 10 giugno. Si tratta in realtà più di una psicosi, che di un tema in agenda. Le inchieste che hanno riguardato Trapani, finora, non hanno evidenziato la presenza di elementi riferibili a Cosa nostra dentro il Comune. Ci sono indagini in corso, su diversi appalti, ma ancora nulla di concreto. Insomma, ci dovrebbero essere clamorose novità, per arrivare a proporre il commissariamento di Trapani.
A complicare la già difficile situazione è Vito Damiano, ex sindaco di Trapani, che affida alla sua pagina facebook un lungo sogno (un altro..) , che per iperbole traccia le linee di una città che ha subito e subisce delle ingiustizie.
Misteri e confusione offuscano questa campagna elettorale.
Damiano fa trapelare la sua diversità da chi lo ha voluto sindaco e da chi continua a fare politica sul territorio: “Mi guardarono tutti con circospezione e diffidenza... perché ero diverso”.
L'ex sindaco immagina di essere un bimbo al suo primo giorno di scuola elementare: “Ebbi l’impressione di trovarmi in una piccola società, molto ordinata devo dire, dove il maestro – che non riesco a descrivere perché non ebbi mai occasione di vederlo - dettava le sue regole, opportunistiche e deliranti, facendo intendere agli alunni che tutti ne avrebbero tratto beneficio, soprattutto la società, non solo la loro, ma anche quella di tutti”.
Trapani come una scuola, con i suoi banchi e i compagni pronti ad aiutare il sindaco straniero: “Se non sei più che sicuro che chi ti sta offrendo il proprio aiuto lo sta facendo esclusivamente perché è sorretto da una severa e incrollabile MORALE, non accettarlo mai! “.
Damiano si spinge oltre: “Trovavo sempre qualcuno che mi sbarrava la strada costringendomi ad allungare il percorso o peggio, i miei compagni si disponevano in modo tale da obbligarmi, ma senza svelare il loro intento, ad andare verso quella paurosa porta chiusa ed attraversarla. Quali vergognose umiliazioni ho subito, complice l’ingiustizia !”.
A chi si riferisce Damiano? Chi sono questi personaggi che lo avrebbero ostacolato durante i suoi cinque anni da sindaco della città?
La scuola, la classe che indica l'ex sindaco è la città che ha amministrato e che ha portato Damiano all'isolamento.
Non è più il sindaco, voluto ed eletto da Tonino d'Alì e Mimmo Fazio, ma a Trapani le cose sono rimaste immutate: “Quella classe è ancora lì coesa, immutabile, tronfia della propria forza e dell’ordine appena turbato nonché dei suoi ben stirati grembiulini, dei suoi inseparabili strumenti di disegno e ancora governata dal maestro: di lui non ho ancora capito se fosse definito grande per la corporatura o per le qualità didattiche !”.
Trapani è avvolta dal mistero, dubbi ed intrecci che ben non fanno sperare in questa competizione elettorale che ha già gettato la città nel sospetto perenne.
Saranno settimane quelle che verranno dove i candidati sindaco della città, da Peppe Bologna a Giuseppe Mazzonello da Giacomo Tranchida a Vito Galluffo, dovranno prendere per mano ogni singolo cittadino e spiegare programma e realizzazione, ritrovando fiducia e speranza.
A Custonaci prende il via la campagna elettorale del sindaco uscente, Peppe Bica.
Circa trecento le persone che hanno affollato il teatro comunale, tanti gli interventi dei cittadini e della società civile in sostegno a Bica.
Presenti alcuni rappresentanti della politica da Nino Oddo del PSI a Paolo Ruggieri di Diventerà Bellissima.
Nel suo intervento Bica ha voluto percorrere le tappe principali dei suoi cinque anni di mandato, rilanciando in continuità amministrativa.
Presentato il simbolo e la lista “SiaAmo Custonaci”, i candidati al consiglio sono: Leo Bonfiglio, Silvia Campo, Filippo Castiglione, Francesca Colomba, Maria Grazia Morici, Giovanni Noto, Giovanni Oddo, Maria Stella Pace, Baldassare Pollina, Gioacchino Poma, Arianna Ragusa, Carmelo Zichichi.
Continuano le polemiche a Paceco, la revoca dell'assessore socialista Maria Basiricò, da parte del sindaco Biagio Martorana, ha lasciato l'amaro in bocca.
Solo qualche settimana fa il Primo Cittadino pacecoto aveva spinto gli assessori a dimettersi spontanemente qualora non fossero stati della stessa linea politica sua: in appoggio elettorale al candidato Filiberto Reina.
Pietro Cusenza ha fatto seguito con le dimissioni,Maria Basiricò è rimasta ferma in Giunta.
Martorana ha revocato il suo incarico, da qui le accuse dell'ex assessore: “Il sindaco si dedica solo alla campagna elettorale ed è un fatto grave non essendo più “super partes”.
La Basiricò così come Cusenza hanno deciso di appoggiare Scarcella per il programma ritenendolo “eccellente”.
Il sindaco ha proceduto alla sostituzione: a Cusenza subentra Dina Piazza ai Servizi Sociali, al posto della Basiricò va Pino Barbata con delega allo Sport.