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17/04/2018 10:00:00

Morì per una chemio fatta troppo presto. "Ma non fu colpa dei medici di Pantelleria"

Sono stati assolti in appello due medici palermitani che in primo grado, dal tribunale di Marsala, erano stati condannati per concorso in omicidio colposo. I due medici, Salvatore De Stefano e Domenico Vitale, nel 2008 prestavano servizio presso l'ospedale Nagar di Pantelleria. Secondo l'accusa i due medici “con violazione delle disposizioni professionali mediche” avrebbero provocato la morte di una paziente, Vitalba Maccotta.

La donna morì nel 2008 al reparto di rianimazione dell'ospedale di Castelvetrano dove era stata trasferita d'urgenza. Il decesso della donna, come si legge nella sentenza d'appello, avvenne per “un’insufficienza multi organo conseguente a shock settico da peritonite stercoracea, in paziente con perforazione del sigma diverticolite”. La paziente, inoltre, era affetta da alcune patologie “tra cui insufficienza renale cronica” e questa situazione, negli ultimi tempi, “era stata aggravata da una malattia neoplastica tale per cui in data 28.02.2008 veniva sottoposta ad intervento chirurgico di mastectomia totale presso l’Ospedale San Raffaele di Milano”. Tornata a Pantellria la donna cominciò ad avere dolori addominali ed è stata accompagnata all'ospedale Nagar. Vennero fatti alcuni esami diagnostici ma non venne ricoverata. I dolori non cessavano, allora di nuovo a Milano, con la diagnosi del San Raffaele di "diverticolite al colon". Al ritorno a Pantelleria, come prescritto dai medici milanesi, cominciava la Chemioterapia. Terapia che la condusse alla morte, come scrivono i giudici della corte d'Appello di Palermo. Infatti fu  “somministrata troppo presto rispetto all’infezione del colon”. Questa però non può essere imputata all'azione dei due medici che in primo grado vennero condannati a sei mesi di reclusione, pena sospesa, al pagamento delle spese processuali e a un risarcimento da versare in solido con una provvisionale di 30 mila euro. In appello però è stato ribaltato tutto.