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26/04/2018 06:00:00

Sicilia, oggi la Finanziaria all'Ars. Poche idee, tante mance

La finanziaria oggi arriva all'Ars. Si tratta di una legge importante, perché non serve solo a mettere a posto i conti della Regione, ma ad indicare possibili vie di sviluppo per i siciliani tutti.

Purtroppo, quella che sta per approdare all'ARS, e che è stata sottoposta al perfezionamento della Commissione Bilancio, è una massa di 120 articoli che contengono i risultati personali dei deputati, una medaglietta da appuntare sul petto e da far vedere ai propri elettori. Una bandiera da sventolare per la prossima tornata elettorale.

C'è una fame bulimica da parte dei deputati di elargire contentini a destra e manca con la speranza che quei contentini si tramutino in voti fidelizzati.
Di questo si tratta, né più né meno.
Contributi a pioggia, anzi pioggerellina che porta quella nebbiolina che non fa scorgere nulla oltre i propri piedi.

Non manca proprio nulla, le norme calate non danno una prospettiva alla Regione, semmai ne delimitano i contorni delle province dove i deputati sono più forti.

Altro che strumento programmatico economico e politico, qui siamo in presenza di una finanziaria che si è chinata al volere dei parlamentari, con logiche che non hanno nulla a che fare con la buona politica.

Ogni deputato porta a casa il suo baluardo, Vincenzo Figuccia, che ha il suo bacino elettorale nel precariato palermitano, ha sistemato i Pip, 2500 in tutto, che entro il primo di gennaio 2019 verranno stabilizzati.

E gli altri precari? Mamma Regione fa così, figli e figliastri se non si è nelle grazie di qualche deputato.

Che dire, il documento iniziale con i suoi 35 articoli approvato dalla Giunta Regionale aveva come obiettivo quello di prevedere delle misure a medio lungo termine. Qui al massimo si arriva alla punta del naso, nessuno sviluppo previsto ma norme ad deputatum che hanno invaso la finanziaria fino a farla arriva ai suoi 120 articoli. C'è da capire come faranno a trovare la copertura finanziaria, all'appello mancano circa 50 milioni di euro.

E' la politica dell'imbarazzo dalapore di stantio per un rinnovo che non c'è né generazionale, se non grillino, né di nuova caratura politica.
La finanziaria è una legge ominibus che Claudio Fava ha definito “Gigantesca tabella H in stile Frankenstein: del tutto fuori controllo, fabbricata mettendo insieme decine di interventi a pioggia”.

In verità si tratta di una legge baratto, la maggioranza farà passare in aula gli emendamenti dell'opposionze sperando in posizioni d'Aula più morbide.

La legge deve essere approvata entro fine aprile. La seduta per l'esame preliminare dei 120 articoli, 85 in più rispetto ai 35 originari proposti dal governo, era prevista in un primo momento per lunedì, ma poi è slitatta a oggi.

Spazio ai provvedimenti sociali: come il quoziente familiare, prevedendo dal 2019 una fascia di esenzione - una No tax area - per i nuclei composti da almeno quattro persone a carico con non meno di tre figli: il riferimento è la soglia Istat di povertà. Poi il reddito di inclusione per il quale viene ampliata la platea prevedendo il bonus mensile da 190 a 490 euro a chi ha un Isee fino a 7mila euro, invece che 6mila euro; una modifica in corsa spinta da un emendamento Pd. C'è pure l'esenzione dal 2019 del bollo auto per le famiglie in fascia Isee nelle condizioni di esenzione dal ticket sanitario e che abbiano una sola auto di non oltre 53 kilowatt.

Cinque milioni sono stanziati per contributi pari a 20mila euro alle giovani coppie, formatesi da non più di tre anni, per acquistare, costruire o restaurare la prima casa. Appena 200 mila euro per il "Reddito di libertà" per le donne, destinate alle vittime di violenza. Un finanziamento da 5,4 milioni per contributi alle scuole paritarie primarie e secondarie per classi di almeno 10 alunni, con portatori di handicap e con difficoltà di apprendimento. Trenta milioni in più per i disabili.

Ma il cuore (e la pancia) della manovra sono le assunzioni e le stabilizzazioni di Lsu, Pip e precari dei consorzi Asi. Come quelle consentite ai Comuni per far partire i piani di prevenzione dal rischio idrogeologico: l'obiettivo dichiarato è quello di consentire, agli enti che si sono dotati di Piani di emergenza comunale, di assumere anche con contratti a termine laureati in scienze geologiche o ingegneria per l'ambiente e il territorio. Concorso in deroga al blocco delle assunzioni alla Regione del 2008 consentito anche all'Agenzia regionale per l'ambiente. Porte aperte alla stabilizzazione per i centocinquantunisti, i forestali che svolgono 151 giornate, nonchè agli aumenti in busta paga connessi al nuovo integrativo. Contributi a pioggia a Comuni, enti, associazioni e manifestazioni come la targa Florio o la regata velica del Club nautico di Gela. Una norma prevede che il 50% degli incassi dei biglietti staccati restino ai musei che diventerà il 70 per cento l'anno prossimo. Nel testo anche norme per un maggiore rigore, come quella che impone agli enti tempi perentori per l'approvazione del bilanci, pena la decadenza degli amministratori.

Novità anche per i musei che invece del 30% del biglietto incasseranno il 50% nel 2018 e il 70% nel 2019. Non possono non balzare all'occhio i 200mila euro che l'assessorato all'Agricoltura impiegherà per il ripopolamento del coniglio selvatico, mentre un milione di euro andranno ai Comuni
che hanno ottenuto il riconoscimento di 'Borgo più bello d'Italià e altrettanti a quelli con le spiagge insignite della 'Bandiera blu'. Non si poteva dire di no al contributo da 50mila euro per la prima regata del Club nautico di Gela e neanche ai 300mila all'Aci di Palermo per la Targa Florio. E ancora la cultura, con i contributi per il luglio musicale trapanese, per il teatro comunale di Adrano, per la riapertura del teatro popolare Samonà di Sciacca.

LUPO. "Quella arrivata in Aula è una manovra economica che si tiene insieme con lo scotch, un’accozzaglia di documenti finanziari e di norme, spesso inutili e senza un disegno di fondo. Mancano misure efficaci per affrontare le vere emergenze della Sicilia, prima su tutte il lavoro. D’altronde da questo governo senza maggioranza e senza progetto, non ci si poteva aspettare altro”. Lo dice Giuseppe Lupo, presidente del gruppo PD all’Ars.


“Nelle commissioni il Partito Democratico ha contrastato alcune storture proposte dal governo, come ad esempio i tagli alla Cultura, ed ha proposto norme importanti come l´estensione del reddito di inclusione sociale ai soggetti con reddito Isee fino a 7mila euro, il contributo per l’acquisto della prima casa nei centri storici, le zone franche della legalità, il riconoscimento della condizione di insularità, il rifinanziamento della legge contro il racket e l’usura. Alcune norme quantomeno ´discutibili´ proposte dal governo – prosegue Lupo - sono state stralciate dalla Presidenza dell’Ars e per altre presenteremo emendamenti soppressivi e di modifica”.


“Adesso la parola passa all’Aula – conclude Lupo - saremo attenti sui contenuti della Finanziaria così come sulla verifica delle coperture di Bilancio. Mancano pochi giorni al 30 aprile, ultimo giorno utile per approvare il Bilancio della Regione: la responsabilità è del governo che ha accumulato un colpevole ritardo nella presentazione della manovra, costringendo il Parlamento ad una corsa contro il tempo”.