Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
05/05/2018 06:00:00

Anno Zero. Quella mafia che abbandona i suoi sodali

Cosa nostra Trapanese fa fatica a garantire l’ordine interno. L’omicidio Marcianòpotrebbe esserne la prova. Il ritorno all’uso della violenza per risolvere i contrasti tra i mafiosi di Castelvetrano e Campobello di Mazara, ha comportato di fatto l’intervento degli inquirenti e l’arresto di 21 persone. Insomma, lo “scruscio” auspicato anche da Giuseppe Tilotta (tra gli arrestati dell’ultima operazione Anno Zero) con l’ipotesi di azioni autoritarie e violente nei confronti dei sodali che “sbagliano”, oppure nei confronti delle imprese che non pagano dopo aver lavorato nel territorio gestito dalla cosca, ha in realtà acuito l’attenzione della magistratura.

 

E dalle intercettazioni dell’operazione dello scorso 19 aprile, emerge anche una mafia che non si occupa più come prima dei propri sodali che finiscono dentro, oppure dei loro parenti che avrebbero bisogno di un sostentamento. Illuminante l’argomento del patteggiamento, venuto fuori da una conversazione intercettata tra Giuseppe Tilotta e Leonardo Milazzo (entrambi arrestati in Anno Zero), in cui viene disapprovata la scelta di patteggiare fatta da Vito Signorello che, come scrivono gli inquirenti, “dopo aver scontato la pena detentiva per il reato di associazione mafiosa a lui applicata con il ‘patteggiamento’, aveva apparentemente deciso di distaccarsi dal gruppo criminale di riferimento, in ragione del disinteresse da parte dello stesso gruppo nei suoi confronti”.

 

Un disinteresse che il Tilotta aveva però giustificato proprio a causa della scelta del patteggiamento.

No … scusa … Lui al patteggiamento non ci doveva acchianari (non doveva richiederlo, ndr) – dice Tilotta al Milazzo - Non devi fare il minchia con me… giusto? Io non è che voglio dire… Lui il patteggiamento non lo doveva fare! Se tu… eh… facevi la galera normale e uscivi da persona per bene . Se poi ti vuoi distaccare, ti distacchi. Il patteggiamento puoi farlo quando sei solo, o quando siamo tutti e due... allora tu, tramite avvocato, mi dici ‘dobbiamo fare il patteggiamento, Peppe? Dobbiamo farci 8 anni l’uno? Ci facciamo 4 anni l’uno!’. Ma quando ci sono altri e tu fai il patteggiamento... la cosa è tinta !”.

Il Milazzo condivide: “Lì è stato sbagliato” … “Ma tu non te ne accorgi? Ognuno tira per i cazzi suoi” … “Ognuno … Non c’è un bastone fermo che dice “si deve fare così e basta!”.

 

E a proposito di bastone, proprio nella stessa conversazione, i due affrontano il caso di Santo Bastone.

Si tratta del fratello di Giovanni Bastone, l’ultimo storico “uomo d’onore” della famiglia mafiosa di Mazara del Vallo che è stato condannato all’ergastolo molti anni fa.

Milazzo racconta: “Ci sono andato l’altra sera … Lui è sempre per i cazzi suoi ..(..).. Questo lo ha capito 25 anni fa quando è successo il fatto di suo fratello... quando ha visto l’andamento che hanno buttato le chiavi … (lo hanno condannato a lunga pena detentiva, ndr)”. E riporta la delusione e la decisione di Santo Bastone di estraniarsi: “Andatevi a rompere il culo che non voglio sapere più niente di nessuno e non voglio frequentare più a nessuno”.

 

L’impressione è che Cosa nostra di questo territorio, almeno per quanto riguarda i rapporti con i sodali, abbia perso molto in credibilità. I continui arresti dei fiancheggiatori hanno azzerato un mandamento che farà fatica a trovare altri reggenti. Ormai avere a che fare anche indirettamente con Matteo Messina Denaro, vuol dire arresti e sequestri di beni.

 

Egidio Morici