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22/05/2018 16:34:00

A Casteltermini (Ag), l'amministrazione comunale diventa quasi un affare di famiglia

A Casteltermini la politica e l'amministrazione comunale sono quasi un affare di famiglia. Ed è proprio questo ciò che è avvenuto con l'avvicendamento di due assessori della giunta comunale che sono marito e moglie. Ecco cosa è accaduto nel piccolo comune della provincia di Agrigento costituito da circa 8 mila abitanti.

Una sintesi dello scenario che ha portato alle scorse elezioni ci aiuta a capire meglio i fatti. Le ultime amministrative dell'11 giugno scorso hanno visto contrapporsi 3 liste: "Costruiamo insieme il Nostro Futuro" (lista civica), candidato Sindaco Gioacchino Nicastro, ex Presidente del Consiglio (2012/2017 - novembre2001 / 2007). Carriera politica: esordisce con la Rete di Leoluca Orlando per poi passare dal centrodestra (Forza Italia) al centrosinistra (Megafono e poi Sicilia Futura di Cardinale). Due volte candidato alle Regionali, nelle ultime due tornate utili, senza mai essere eletto (2012 Movimento politico Crocetta Presidente – 2017 Sicilia Futura). Candidato alle nazionali 2013 per il Megafono e non eletto;

la Lista Civica per Casteltermini, candidato Sindaco Arturo Ripepe (vicino a Roberto Di Mauro –Mpa) ex consigliere provinciale, all'interno della sua lista vari esponenti che nella legislatura precedente avevano sorretto l'ex sindaco Sapia. Negli ultimi mesi ci fu una pseudo rottura. Più plausibile una mossa studiata a tavolino per fare 12 a 0 e ripartire il consiglio comunale senza il MoVimento 5 Stelle.
Per la prima volta venne presentata una lista del M5S con candidato sindaco Filippo Pellitteri, il cui nonno (per corretta informazione) era stato sindaco di Casteltermini, diversi decenni addietro per la DC. Ma per il giovane Pellitteri rappresenta la prima vera esperienza politica, così come per tutta la Lista che lo ha sorretto.

Il super favorito era Nicastro, forte dei risultati ottenuti a livello personale nelle competizioni locali e della propaganda utilizzata in campagna elettorale incentrata "sull'imprenditore che ha creato opportunità di lavoro attraverso le sue attività: RSA e un bar. Così come fortissima, nella conta dei numeri, la Lista che lo ha sostenuto e al cui interno ha iscritti che vanno al PD ad ex militanti di Alleanza nazionale.

Mentre per quanto concerne la seconda lista che sarebbe entrata in Consiglio, per via della legge elettorale maggioritaria, si prospettava la "vittoria" della lista riconducibile a Ripepe, quest'ultimo, invece, non sembrava poter entrare nella corsa per il sindaco. Le elezioni, invece, vengono vinte, sì da Nicastro, ma con molta fatica, con un distacco di soli 209 voti su 5534 votanti. A sorpresa la seconda lista fu quella del M5S, che ha eletto 4 consiglieri tra cui il candidato sindaco Pellitteri, essendo stato il secondo candidato sindaco.

Subito dopo le elezioni il M5s presenta un ricorso per causa di ineleggibilità nei confronti del Nicastro, essendo ai tempi della presentazione della Lista, amministratore delegato della società che gestisce l'RSA, convenzionata a sua volta con l'ASP di Casteltermini. Il ricorso, dopo il rigetto in primo grado, è stato presentato presso la Corte di Appello di Palermo.

Ma andiamo alla nostra vicenda - Dopo meno di un anno l'amministrazione a guida Nicastro, come aveva annunciato il M5S in campagna elettorale, inizia gli avvicendamenti per via dei soliti accordi pre elettorali. Così due sono gli avvicendamenti, previe dimissioni, la sostituzione dell'assessore Maria Pia Greco, in Giunta nelle due amministrazioni Sapia e pupilla di Salvatore (Totò) Scozzari, ex consigliere ed assessore provinciale ed ex coordinatore locale dell' MPA, col suo capo politico, appunto Salvatore Scozzari.

L'altro, invece, riguarda un avvicendamento tutto in famiglia: a Massimo Scozzari, fratello dell'ex onorevole per la “Rete” Giuseppe Scozzari e di Daniele Scozzari ex consigliere comunale di Casteltermini (appartenenza politica UDC )dal 2001 al 2012 - subentra la moglie, Claudia Di Gregorio, figlia del consigliere comunale dal 2012 al 2017 Calogero Di Gregorio.

Con l'ingresso in Giunta di Totò Scozzari, infatti, sarebbe venuta a mancare la quota rosa, così come escamotage è stato trovato il modo per non intaccare gli accordi: sostituzione tra marito e moglie. Vox populi per pochi mesi e poi ci sarà un altro avvicendamento.