Buone notizie per la città di Marsala, il Tar ha bocciato il Piano Paesaggisto degli ambiti 2-3. ll ricorso, accolto da parte del Tribunale Amministrativo Regionale, ha visto il Comune di Marsala battersi per affermare in punta di diritto le proprie ragioni. E' una sentenza importante per la città che ha visto molte opere bloccate, tanti gli imprenditori edili fermi, e gli stessi operatori commerciali che avrebbero voluto ampliare le proprie attività. Una boccata di ossigeno, sia per i privati e per le relative categorie di professionisti che per lo stesso Comune.
Il Tar ha riconosciuto la totale assenza di concertazione tra l'Ente Locale e l'Assessorato regionale ai Beni Culturali. Un Piano Paesaggisto che ha visto la luce senza che si avesse contezza e conoscenza del territorio, c'è voluto un anno e mezzo per affermare le proprie ragioni in tribunale. Il Comune è stato rappresentato e difeso dal professore Guido Corso, amministrativista.
Soddisfazione da parte del sindaco, Alberto Di Girolamo, che ha riconsciuto il lavoro di sinergia che c'è stato tra l'Amministrazione e il Consiglio Comunale, che si è attivato nel celebrare una seduta aperta a tutte le categorie professionali interessate. "Il blocco economico della città è stato forte, non di meno per le casse del Comune che non ha avuto gli introiti degli oneri di urbanizzazione. Si ricomincia, tenendo conto dei vincoli che ci sono, nessuna cementificazione massiccia e incontrollata, si rispetteranno le normali procedure ed autorizzazioni".
Si spera che, da adesso in poi ci sia una nuova e migliore collaborazione con il governo regionale, nello specifico con Sebastiano Tusa, neo assessore ai Beni Culturali, per il nuovo Piano Paesaggisto che non potrà prescindere da una concertazione con gli attori principali del territorio che lo vivono e lo conoscono. Eppure il precedente strumento, che è stato appena cassato dal TAR, è stato emesso sotto il governo di Rosario Crocetta, del PD, e la città di Marsala aveva una rappresentante nel parlamento siciliano, seppure eletta nel listino: Antonella Milazzo.
L'Amministrazione Di Girolamo ha dovuto fronteggiare questo dramma, perchè tale è stato il mancato sviluppo economico, e adire le vie legali, vincendo. Oggi il sindaco deve dire grazie a se stesso, e alla sua squadra, per aver ottenuto giustizia e per aver tutelato la città e le categorie professionali.
Un errore procedurale, dunque, che è stato riconosciuto e che ha annullato i vincoli che poneva il Piano Paesaggisto.
Dietro il ricorso al Tar c'è stato un lungo lavoro fatto di tavoli tecnici che sono stati coordinati dall'ingegnere Francesco Patti, dirigente del Comune, e che ha visto l'attenta collaborazione di tutte le parti interessate.
Se da un lato si gioisce, per una sentenza che riequilibrerà diversi settori, dall'altra parte non c'è nemmeno il tempo di prendere fiato.
La Corte di Cassazione ha condannato il Comune di Marsala, al pagamento di 3 milioni di euro circa alle famiglie che hanno subito l'esproprio dei propri terreni in via Vita per la realizzazione dell'area artigionale.
Una panella calda, è il caso di dire, che dovrà prendere in mano l'Amministrazione Di Girolamo senza che però ne abbia responsabilità alcuna.
Dovrà fronteggiare situazioni che nascono nel lontano 2006, con una prima sentenza di condanna già nel 2013. Adesso la Cassazione, che è l'ultimo grado di giudizio, ha emesso la sentenza e ed è immediatamente esecutiva. Questo significa che entro i 120 giorni dalla notifica, già avvenuta il 30 aprile scorso, il Comune dovrà sobbarcarsi l'esborso di denaro. Restano, dunque, 90 giorni circa di tempo, si correrà anche per l'approvazione del Bilancio, senza la cui approvazione il debito non potrà essere pagato, nemmeno a rate. Il Primo Cittadino sta cercando di dialogare con tutti i consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione, per non trovare in Aula sorprese.
Un comportamento giusto ma pensato fuori tempo, la Giunta prepara e serve il piatto al Consiglio Comunale sia per il Bilancio che per il Piano Triennale delle Opere Pubbliche senza rendere partecipi nessuno, tranne qualche illuminato consigliere del Partito Democratico, poi cerca la copertura perchè i rischi sono troppo alti. Conosciamo anche la musica dei consiglieri: qualcuno voterà secondo coscienza, scambiando l'Aula per il banchetto della Chiesa, qualche altro citerà il senso di responsabilità. E' il caso di dire che anche quest'anno per l'approvazione del Bilancio se ne vedranno e se ne ascolteranno delle belle.