Nessuno sconto per Antonello Montante. Resta in carcere infatti l'ex presidente di Sicindustria, mentre sono stati revocati gli arresti domiciliari all'imprenditore di Caltanissetta Massimo Romano, al quale il Tribunale del riesame ha applicato il divieto di dimora nella città.
Arresti domiciliari confermati anche per l'ex capocentro Dia di Palermo, il colonnello dei carabinieri Giuseppe D'Agata e per Diego Di Simone, il poliziotto poi passato a ricoprire il ruolo di responsabile della sicurezza di Confindustria.
Così hanno deciso i giudici del Tribunale del riesame nel valutare i ricorsi presentati dagli indagati nell'inchiesta "Double face", con cui la Squadra mobile ha fatto luce sui presunti intrecci tra l'imprenditore Montante e diversi componenti delle forze dell'ordine che gli avrebbero fornito informazioni riservate in cambio di favori.
Montante, che era presente all'udienza nei giorni scorsi, aveva reso alcune dichiarazioni dicendo di essere molto provato per la situazione che sta vivendo.
Montante ha poi confermato quanto detto durante l'interrogatorio di garanzia, e cioè di avere rotto le pen drive - contenute in un sacchetto gettato da una finestra - prima che i poliziotti si recassero nella sua casa di Milano per arrestarlo, aggiungendo di non avere cercato di depistare l'indagine a suo carico e di essere estraneo alle accuse di associazione a delinquere finalizzata all'accesso abusivo ai sistemi informatici e corruzione. Per i giudici del riesame non è bastato per la scarcerazione.
Divieto di dimora invece per Romano, 55 anni, titolare di una catena di supermercati, è indagato per associazione a delinquere nell'inchiesta "Double face" e insieme ad Antonello Montante e avrebbe favorito le assunzioni di amici e parenti di alcuni esponenti delle forze dell'ordine legati allo stesso Montante.