Migliaia di persone hanno partecipato ieri in Cattedrale a Mazara del Vallo ai funerali di Giovanni Tumbiolo, il presidente del Distretto produttivo della pesca, scomparso improvvisamente venerdì sera.
Tumbiolo aveva 60 anni. Venerdì sera è stato stroncato da un arresto cardiaco,ed è stato trovato morto nello spogliatoio dell’ex hotel Kempiski, dove si era recato per una sauna.
Lascia la moglie, Daniela Grimaudo, avvocato, e i due figli, Marco e Vittoria. «Giovanni voleva veramente bene a tutti e se aveva avuto da dire con qualcuno lo aveva sempre perdonato. Amava veramente la citta di Mazara e tutto quello che poteva fare lo faceva per la sua città» ha detto la signora alla fine della cerimonia, ringraziando tutti i presenti.
Fra le autorità presenti ai funerali il sindaco di Mazara del Vallo on. Nicola Cristaldi, il comandante della Capitaneria di Porto Fabrizio Ricevuto, l’assessore alla formazione della Regione Sicilia Roberto Lagalla, il deputato Ars Sergio Tancredi, l’ex assessore all’Agricoltura, Pesca e Ambiente Antonello Cracolici,ed il Sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo.
Commovente l’omelia della funzione religiosa celebrata da Padre Edoardo Bonacasa. Non c'era il Vescovo di Mazara del Vallo, Mons. Domenico Mogavero. Fuori città per alcuni giorni, appresa la notizia ha espresso queste parole: «La morte di Giovanni Tumbiolo colpisce perché la sua vitalità prorompente, la sua attività instancabile, il suo essere cittadino del mondo e la sua capacità di intessere relazioni lo facevano considerare un invincibile. Ci accomunava un amore sconfinato per il Mediterraneo e la volontà di farlo diventare un luogo di incontro, di dialogo, di convivenza pacifica, di promozione della pace e di progresso tra i popoli. Mi addolora la perdita di un amico sincero, gioviale e combattivo, che saluto con il colore e il calore del nostro mare. Un abbraccio di conforto ai familiari. Una preghiera di suffragio».
In migliaia hanno preso parte al corte funebre fino al cimitero. Prima, però, obbligatorio il passaggio nella sua seconda casa, la sede del Distretto della Pesca e Crescita Blu di via Gian Giacomo Adria, 59, dove è stato deposto un omaggio floreale nel suo ufficio.
Per l’assessore regionale dei Beni culturali, Sebastiano Tusa, «Tumbiolo ha dato un contributo non indifferente a proteggere e valorizzare il Mediterraneo. Attraverso le sue appassionate parole abbiamo appreso che la pesca è cultura, storia esperienza umana e la sua salvaguardia non significa soltanto proteggere una limitata economia, ma garantire un futuro ai nostri territori e al Mediterraneo». Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha dichiarato: «Tumbiolo è stato un visionario, un uomo che prima di altri ha saputo vedere e costruire forme di dialogo fra i popoli, le culture e le economie del Mediterraneo, partendo proprio dal mare». Per l’assessore regionale per la Pesca, Edy Bandiera: «Uomo d’intelligenza vivace e di straordinaria capacità relazionale per tutto il comparto produttivo legato alla pesca e al mare. La Sicilia perde un uomo di grande valore, che ci lascia un patrimonio di attività e relazioni importanti».
Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione ha detto: «Il saluto che siamo prematuramente chiamati a rendere a Tumbiolo non è, né può essere, l’ultimo, rispettoso e doloroso atto verso un grande amico e un coraggioso siciliano. Esso deve, piuttosto, rappresentare una promessa e un atto di ulteriore e collegiale impegno, affinché lo straordinario lavoro di Giovanni non abbia a perdersi nel vuoto della sua scomparsa».
Qui alcuni momenti del funerale tratti da primapaginamazara.it