Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
19/06/2018 10:32:00

Scrive Pietro Di Gregorio, sul corteo di Castelvetrano per dire "non siamo mafiosi"

Un corteo silenzioso ha attraversato Castelvetrano. Come era prevedibile, ed è stato previsto, tante persone oneste, sinceramente indignate di essere accomunate in qualche modo alla mafia.

Quindi un successo? Il risveglio dei Castelvetranesi?

I mille che hanno dichiarato ieri di non essere mafiosi sono anche contro la mafia? E vogliono coinvolgere tutta la comunità in un impegno che ci liberi da questo cancro? Questo è un chiarimento indispensabile. Non essere mafiosi, non significa infatti essere necessariamente contro la mafia.

La manifestazione ha confermato nelle tante interviste e nel discorso conclusivo i dubbi della viglia.

L’equivoco resta.

Ma tutto ciò riguarda ormai il passato. E per il futuro? Il comitato organizzatore della manifestazione ha dichiarato a conclusione della stessa “che si istituisce come comitato permanente per confrontarsi con la Commissione Straordinaria e rappresentare i cittadini”. Detta cosi non suona bene. Lasciamo perdere che non sembra una procedura democratica trasparente, ma i contenuti?

Per esempio:

1) Si continuerà ad invocare una impossibile sanatoria a Triscina, sacrificando i diritti di chi si è messo in regola pagando oblazione e Bucalossi (ed ha diritto a strade e servizi), privilegiando invece di fatto chi ha edificato, dopo il ’76, nella fascia di 150 mt, non pagando niente? O si dirà ai cittadini proprietari di queste mille case (tante sono), che hanno commesso un abuso che non può essere in alcun modo sanato?

2) Si chiederà che nuovi finanziamenti dello Stato coprano il dissesto finanziario delle casse comunali? O si chiederà l’accertamento delle responsabilità e che per il futuro tutti paghino le tasse dovute?

3) Si chiederà un servizio super efficiente della raccolta dei rifiuti, assolvendo i comportamenti incivili di gran parte dei nostri concittadini? O si chiederà una grande campagna di informazione, porta a porta, ed una serie politica di sanzioni per chi trasgredisce?

 

Insomma vedremo nel futuro , passando dalle parole ai fatti, se coloro che giustamente dichiarano di non essere mafiosi, sono anche contro la mafia.

Fuor di metafora si vuole collaborare con la Commissione Straordinaria per liberare la macchina comunale e la città dalla mafia o si vogliono, come spesso è accaduto nel passato, rappresentare interessi di parte?

Pietro Di Gregorio