Fa molto clamore la storia in provincia di Bergamo tra la professoressa di italiano quarantenne e un alunno tredicenne che sta facendo adesso gli esami di terza media.
Nomi secretati. S’è accorta di tutto la mamma. I due sono innamorati, la professoressa - separata con due figli minorenni - portava il ragazzino in macchina a far l’amore, il magistrato li ha fatti pedinare e spiare e adesso lei è agli arresti domiciliari.
Sms pieni di vezzeggiativi affettuosi. Lei a lui: «Un giorno mi presenterai i tuoi genitori». Lui a lei: «Ti amo. mi manchi». La professoressa sarà interrogata lunedì prossimo. Rischia da cinque a dieci anni.
Racconta il Corriere:
La loro era una «relazione affettiva con atti sessuali», ha scritto il pubblico ministero Davide Palmieri nella richiesta degli arresti domiciliari al giudice delle indagini preliminari Marina Cavalleri. Il gip li ha disposti e li ha motivati con il pericolo che gli incontri potessero proseguire anche a scuola terminata, a breve, dopo la sessione degli esami, per via dell’«assenza di freni inibitori» dell’insegnante.
Avvenivano nella sua automobile, durante il giorno, quando il ragazzo trovava delle scuse per uscire di casa. Scuse da adolescente dietro alle quali nella maggior parte dei casi si nasconde l’appuntamento con la comitiva, nella piazza del paese, oppure con la fidanzatina. Invece, ad attenderlo c’era la sua professoressa. Quando in Procura è arrivata la segnalazione, il pm ha subito attivato le indagini. Alunno e insegnante sono stati seguiti. Gli appostamenti hanno confermato che i due si appartassero. Per scelta investigativa, però, il pm ha voluto avere riscontri sulla natura degli appuntamenti. Nel giro di una settimana, gli appostamenti, gli sms e le intercettazioni glieli hanno dati. La richiesta di misura cautelare è stata lampo, così come la decisione del gip.