Avrebbero nascosto una ingente somma di denaro (68.950 euro) sottoterra nel giardino dei vicini di casa per evitarne il sequestro da parte dello Stato nell’ambito delle misure di prevenzione patrimoniali scattate a seguito dell’indagine sulla cosiddetta “mafia nel trasporto dell’ortofrutta”.
Per questo, il Tribunale di Marsala ha condannato a due anni di carcere ciascuno i marsalesi Antonio e Giovanbattista Sfraga, padre e figlio. Per entrambi la pena è sospesa.
Il Tribunale, però ha disposto la confisca della somma. L’accusa riconduce il denaro agli Sfraga, grossisti nel settore del commercio dell’ortofrutta, perché su alcune banconote sono segnate delle cifre che per gli inquirenti sarebbero state scritte da Giovanbattista Sfraga.
Il Tribunale ha, invece, sentenziato l’assoluzione per il capo d’imputazione relativo alla ricettazione di un’altra più consistente somma di denaro, 108.790, che gli Sfraga detenevano liquidi. Questa seconda somma era stata sequestrata dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani, ma poi la Corte d’appello dispose il dissequestro ritenendola di “provenienza legittima”. A difendere Antonio e Giovanbattista Sfraga sono stati gli avvocati Ignazio Bilardello e Giacomo Cannizzo. Il pm Anna Sessa aveva invocato la condanna di padre e figlio per entrambi i reati contestati a tre anni e mezzo di carcere. Intanto, Antonio Sfraga, insieme al fratello Massimo, è in attesa dell’avvio (rinvio al 18 gennaio 2019) del processo d’appello bis, davanti alla Corte d’appello di Napoli, per “illecita concorrenza con minaccia o violenza” (mafia nel trasporto dell’ortofrutta). A fine ottobre 2015, infatti, la Cassazione, accogliendo le tesi difensive (avvocati Diego Tranchida, Raffaele Bonsignore e Gustavo Pansini), annullò, con “rinvio” del processo ad altra sezione della Corte d’appello partenopea, la sentenza con cui, il 7 gennaio 2014, i giudici d’appello del capoluogo campano avevano confermato la condanna dei fratelli Sfraga a tre anni di carcere ciascuno inflitta, nel 2012, dal gup Alberto Cairo.