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10/07/2018 08:04:00

Contrasti M5s-Lega sui voucher. Il premier Conte intervistato sulla Stampa

I due partiti di governo stanno litigando intorno al cosiddetto «decreto dignità» e in particola su: i voucher e altri temi legati al lavoro; le pensioni; le nomine alla Cassa depositi e prestiti (da cui dipendono tutte le altre, a cominciare dalla Rai).

Sui voucher: la Lega vuole reintrodurli in agricoltura e turismo, Di Maio - che ha stretto un certo rapporto con la Cgil - s’è dichiarato contrario: «Se il tema dei voucher deve essere introdotto per sfruttare di nuovo la gente, troverà un muro di cemento armato nel M5S». Il M5s sarebbe disposto a concedere solo un uso limitato. Salvini ha risposto, con toni moderati, che i voucher servono a combattere il lavoro nero. Boeri, presidente dell’Inps, su questo dà ragione alla Lega, Salvini è anche contrario alla stretta sui contratti a termine, contro cui si è espressa Confindustria. Il Carroccio è anche contrario al taglio delle pensioni d’oro, che Di Maio vuole varare con una legge di iniziativa parlamentare e non con un accordo in consiglio dei ministri. Molto perplesso anche Tria. Sulla Cassa depositi e prestiti: ieri sera la lista dei consiglieri non era pronta, come ci si immaginava ancora domenica. Marcello Sala, 50 anni, ex vicepresidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, gradito alla Lega, è il nome più gettonato per il ruolo di ad. Alla presidenza dovrebbe andare Massimo Tononi, alla direzione generale Fabrizio Palermo, voluto dal M5s. I contrati sono emersi nel vertice di ieri tra Giuseppe Conte, Tria, Salvini e Di Maio: bisognava discutere sull’incontro di Innsbruck tra i ministri degli Interni d’Europa (in programma giovedì), invece il tempo è volato intorno alle divergenze sul decreto dignità. Tria ha annunciato la costituzione di tre commissioni tecniche per studiare gli interventi su welfare, fisco e investimenti pubblici. Alla fine il ministro dell’Economia ha criticato la pratica di procedere con un annuncio al giorno [Sensini-Massaro-Salvia, CdS].

Il governo si prepara a modificare il codice degli appalti, talmente complicato da aver indotto i comuni a sospendere qualunque attività. Il ruolo dell’autorità Anticorruzione verrebbe ridotto drasticamente, annuncia Repubblica. 
 
Il premier Conte intervistato dalla Stampa
Lunga intervista sulla Stampa a firma Andrea Malaguti al presidente del consiglio Conte. Il presidente del consiglio Conte definisce Trump «interlocutore strategico». Su se stesso: «Da quando mi sono insediato, ogni giorno compresi i fine settimana, ho fatto quel che so fare: studiare dossier, coordinare riunioni tecniche con i ministri, impostare e approfondire i progetti di riforma. In definitiva, sto lavorando ogni giorno per attuare il contratto di governo e per realizzare i cambiamenti promessi ai cittadini. Sono un giurista: approfondisco i problemi e perseguo gli obiettivi guardando alla sostanza. Il mio stile è sensibilmente diverso da quello dei “politici ballerini”, così sagacemente descritti da Kundera nell’“Elogio della lentezza”». Sul decreto dignità: «Non c’è alcun motivo per le piccole e medie imprese di infuriarsi. Negli ultimi anni destra e sinistra hanno alimentato una falsa opposizione tra lavoro e impresa, ma la verità è che un mercato del lavoro più stabile rilancia la domanda interna, con ricadute positive sui profitti d’impresa. Naturalmente non ci fermeremo qui: i prossimi passi saranno la riduzione del cuneo fiscale e la semplificazione burocratica, che abbiamo già iniziato nel decreto Dignità disattivando redditometro e spesometro». Sulle pensioni: «I problemi dell’Inps si possono risolvere solo riportando a lavorare circa 6 milioni di disoccupati, dei quali quasi 3 milioni sono inattivi scoraggiati. Con le maggiori entrate fiscali e contributive che ne derivano possiamo superare senza problemi le rigidità della Legge Fornero». Alla domanda «Quando tornerà a fare il professore che cosa dirà ai suoi studenti?», il premier ha risposto: «Dove eravamo rimasti?»