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14/07/2018 06:00:00

Processo Messina Denaro, Giuffrè conferma i contatti tra Cosa nostra trapanese e la P2

Cosa nostra trapanese e la loggia massonica segreta "Propaganda 2" di Licio Gelli, ma anche il ruolo e l’appartenenza del boss mazarese Mariano Agate a qualche loggia segreta, e il modo con cui Totò Riina aveva deciso di tenere i rapporti con i massoni.

Sono questi gli argomenti sui quali è stato chiamato a testimoniare l’ex boss mafioso di Caccamo, Antonino Giuffre, lo scorso 5 luglio al processo nei confronti che si sta svolgendo davanti alla Corte d'Assise di Caltanissetta (presieduta da Roberto Serio) contro il super latitante di Castelvetrano Matteo Messina Denaro imputato quale mandante delle stragi del 1992, quella di Capaci e via d'Amelio, in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e Paolo Borsellino e gli agenti delle scorte.

Sul boss Mariano Agate e la sua partecipazione alla massoneria, Giuffrè ha detto: "Io non ricordo se mi fu detto da Riina, ma era un discorso che girava dentro Cosa nostra. Si diceva che questi erano delle persone che andavano tutelate e salvaguardate perché facevano e potevano essere utili nell'interesse di Cosa nostra".

Giuffrè come già testimoniato nel corso dell’udienza precedente, lo ha ribadito ancora rispondendo al sostituto Gabriele Paci come il Capo dei capi Totò Riina era d'accordo che si tenessero attivi certi rapporti: "Lo torno a specificare. Lo stesso Riina in sede di una commissione provinciale aveva asserito che coloro che facevano parte della mafia, a denti stretti, potevano starci nella massoneria. Lui sottolineava sempre di 'prendere senza dare'. Questi discorsi sono all'interno di cosa nostra, detti da Riina in persona ma anche tra me e Provenzano, o con 'mastro Ciccio', Francesco Messina Denaro, papà del boss latitante".

Altro aspetto puntualizzato dallo stesso Giuffrè durante la sua testimonianza è quello della conferma del fatto che la provincia di Trapani fosse fosse una realtà con una forte "presenza di queste organizzazioni coperte". E, sui rapporti tra le famiglie trapanesi e il maestro "venerabile" Licio Gelli, Giuffrè ha detto di conoscere aspetti di questi contatti, e ha perfino definito la P2 come "la madre di tutte le massonerie deviate o coperte".