La Sicilia, e i siciliani, non si salvano nelle classifiche dell'Istat. Non solo lavoro, redditi, peso delle buste paga. La Sicilia è ultima anche per l'istruzione. Una regione fortemente indietro rispetto al resto d'Italia, e anche rispetto alle altre del Meridione.
Tutto dovrebbe partire dal grado di istruzione dei siciliani, invece tutto resta fermo perchè la Sicilia è ultima in Italia nelle classifiche sull'istruzione.
Non è un dato da poco, visto che tutto parte da lì. La Sicilia è la peggior regione italiana per laureati e Neet, cioè quelli che non studiano né lavorano e neanche cercano un impiego.
Lo dice, appunto, l'ultimo rapporto dell'Istat sui livelli d'istruzione in Italia.
I dati dicono che la nostra regione ha il 49,9% di persone che hanno completato gli studi almeno fino alla scuola superiore. E' vero che il dato è in crescita, nel 2004 era il 41,1%, ma se lo si paragona con il dato nazionale la forbice si allarga. La media italiana infatti è passata dal 48,7 del 2004 al 60,9 del 2018.
Una differenza tra dato regionale e dato nazionale che si percepisce anche per gli studi universitari. In Sicilia il 19,1 % ha completato gli studi universitari, la media italiana è del 26,9. Se il Paese ha aumentato questo dato dell'11,3% dal 2004, il Meridione dell'8,7, la Sicilia è dietro a tutti con appena un +6,4%. In questa classifica, in Europa, l'Italia ha un livello d'Istruzione solo di poco dietro la Romania che si conferma paese maglia nera per i laureati.
Poi ci sono quelli che non fanno nulla. Quei ragazzi che non studiano, non hanno un lavoro, e nemmeno lo cercano. E' la terra dei nullafacenti, nel senso generale del termine. Perchè il 37,6 % dei giovani siciliani tra i 15 e i 29 anni non cerca lavoro, non studia. E' un valore decisamente alto, se si paragona alla media nazionale: 24,1%. Una media trainata dalle regioni del Mezzogiorno e che fa dell'Italia il primo Paese europeo in questa triste classifica dei Neet. Non sono certamenti dati per cui bisogna andare fieri.