“Da un esponente del governo nazionale non ci si aspetterebbe una critica generica e superficiale alla Sicilia come sta facendo Luigi Di Maio in questo week end nell’Isola": Lo dice il deputato regionale di Marsala, Eleonora Lo Curto, commentando la visita di Di Maio in Sicilia. "I toni sempre demagogici lasciano comprendere il target del governo dei Cinquestelle: populismo e dilettantismo. Quando un ministro ha un approccio di questo tipo nei confronti del governo della Regione, è evidente che mal cela la volontà di boicottare le politiche della Sicilia e il lavoro che il presidente Musumeci in testa sta svolgendo. Lascia quindi molto da pensare un atteggiamento poco costruttivo come quello manifestato da Di Maio. Ci si aspetterebbe ad esempio qualche parola sulla riforma della Statuto che la Sicilia chiede al parlamento nazionale sul tema degli svantaggi derivanti dall’insularità o sul referendum consultivo che darà voce ai siciliani sul medesimo tema. Per non parlare di quanto lo Stato ci deve riconoscere con un’applicazione piena dello Statuto autonomistico. Da Di Maio quindi, in conclusione, ci aspetteremmo parole da uomo di Stato anziché sberleffi e toni ingenerosi" continua Lo Curto.
Il vicepremier ha trascorso il weekend in Sicilia: è andato a Catania e a Pozzallo sabato. Domenica è stato a Caltanissetta.
CATANIA. "Abbiamo pronto un emendamento sui voucher e credo che nascerà un decreto dignità 2.0 e lo potenzieremo perchè abbiamo fatto una serie di interventi", ha annunciato il vice presidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, a Catania, incontrando le imprese della filiera agrumicola siciliana, i Consorzi di Tutela delle produzioni di qualità, le Organizzazioni di categoria che hanno sottoscritto il Patto di Sviluppo, i partner della filiera agrumicola del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia.
"Il primo intervento - ha aggiunto Di Maio - è quello relativo agli sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani, soprattutto nel sud Italia. Questo vuol dire che all’interno del decreto dignità non ci sarà solo una stretta per i contratti a tempo determinato, ma ci saranno incentivi per l’assunzione dei giovani. Poi andremo incontro a quelle categorie che ci chiedono piò flessibilità nel loro settore. La norma sui voucher per come l'abbiamo scritta non punta ad alcuno sfruttamento ma devono essere utilizzati solo in determinato periodo in cui c'è bisogno di un numero di persone poi alto. È impensabile che una volta si pagavano con i voucher gli ingegneri, gli avvocati e persino i giornalisti...".
«I parametri economici vanno ridiscussi a livello europeo così come alcuni trattati che ci stanno danneggiando. Siamo un governo che ha all’interno due forze politiche che avevano chiare queste intenzioni nel loro programma elettorale, quindi non ci sono se e ma da dire ai cittadini, c'è soltanto da lavorare nell’ottica di una legge di bilancio che deve essere coraggiosa e non che tiri a campare».
«C'è da lavorare nelle relazioni con gli altri Paesi - ha proseguito Di Maio, incontrando i giornalisti a margine di una sua visita nell’azienda A.A.T. Oranfresh - Agroindustry Advanced Technologies SpA di Catania - perché gli altri Paesi lavorano per portare i loro prodotti da noi; ma il problema è che noi negli anni non abbiamo fatto il nostro lavoro a portare i prodotti italiani nel mondo. Anzi ci siamo fatti invadere dal finto Made in Italy».
«Agosto è un mese importante perché è quello in cui si comincia a discutere della legge di bilancio per riuscire a fare la riforma delle pensioni, a intervenire con gli aiuti ai settore dell’agricoltura e della pesca», ha aggiunto.
CALTANISSETTA. "Noi dobbiamo riavvicinare sempre più i giovani all'agricoltura per farlo dobbiamo proteggere nostro agricoltura e i nostri prodotti. Non ci sarà nessuna tolleranza verso quei trattati che stanno distruggendo il nostro comparto agricolo e soprattutto la fascia più debole, cioè quegli agricoltori che cercano di portare avanti da soli le proprie imprese. Ed è proprio in una regione come la Sicilia che l'agricoltura deve ripartire". Alla terza tappa siciliana dopo Catania e Pozzallo, il ministro per lo Sviluppo economico Luigi Di Maio torna sui temi dell'agricoltura durante la visita a un'azienda agricola del territorio di Caltanissetta confiscata alla mafia. "Molti giovani - aggiunge il leader del Movimento 5 Stelle - si avvicinano a questo settore e devono sapere che lo Stato non avallerà nessun trattato con Marocco, Tunisia, Canada che voglia danneggiare il comparto del grano o l'allevamento. Noi siamo disponibili a dialogare con tutti gli Stati, ma non per danneggiare il nostro comparto agricolo. Pensiamo ad esempio al Ceta: se arriva così com'è all'esame del Parlamento, la maggioranza lo boccia e lo stesso vale per i trattati che abbiamo fatto con paesi del Nordafrica, grazie ai quali sono entrati nel nostro territorio prodotti uguali a quelli italiani ma con costi del lavoro e livelli di sicurezza bassissimi".
I temi siciliani sono stati il cuore delle parole di Di Maio: "La Sicilia - prosegue - è la regione che è messa peggio per quanto riguarda i centri per l'impiego. Dobbiamo lavorare per rimetterli in piedi così che un nostro figlio o un nostro nipote, quando si reca nei centri, non trovi un'umiliazione, ma un'opportunità. Servono persone preparate dietro a quegli sportelli, che diano l'opportunità a un giovane di cambiare in meglio la propria vita". Di Maio ha già incontrato gli assessori regionali al Lavoro e ha detto di volere avviare un nuovo ciclo di incontri per definire alcune strategie. Di Maio, nel parlare di opportunità e sviluppo per l'economia ha anche parlato di investimenti per le infrastrutture, soprattutto nella rete viaria, al Sud. "In questo senso - afferma - la legge di bilancio di fine anno dovrà essere una legge coraggiosa, altrimenti meglio non farla"
Poi Di Maio è tornato all'attacco del Partito democratico: "Sono veramente esterrefatto dell'atteggiamento del Pd nei confronti del decreto dignità - dice il vicepresidente del Consiglio - Il partito di sinistra, che doveva difendere i lavoratori, sta combattendo la norma che io ho introdotto nel decreto e che dice che se sei licenziato ingiustamente hai diritto a un risarcimento e che prevede il versamento di 36 mensilità". Per Di Maio "è veramente allucinante che quel partito, che doveva difendere le fasce più deboli, le combatta; ecco perché c'è il declino delle sinistre in Europa. Non è Confindustria a combattere questa legge, ma un partito che evidentemente ha imparato ad ascoltare solo Confindustria e non gli imprenditori e i lavoratori onesti di questo paese". Un punto, l'ascolto, su cui il vicepremier batte a lungo: "Andare nelle piazze serve per incontrare la gente, per parlare con le persone e capire i loro bisogni. A chi ci accusa di essere populisti rispondo che se esserlo vuol dire andare in piazza dopo le elezioni per incontrare la gente e informarla su quello che vogliamo fare e che abbiamo detto in campagna elettorale, allora io sono populista".