Due partiti che si dividono oltre il 60 per cento dei consensi: non succedeva dai tempi della Prima Repubblica. Questo l’esito del sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera e che attribuisce al Movimento Cinque Stelle il 31,5% e alla Lega il 31%.
In poche settimane le truppe di Di Maio fanno segnare una variazione positiva considerevole. Forza Italia scende al 7,7%, FdI sale a 3%. La coalizione di centrodestra supera il 41%.
Il Pd subisce invece il calo più marcato: quasi due punti dilapidati in tre settimane. Anche Liberi e Uguali perde voti e si ferma al 2,5%, al di sotto della soglia che consentirebbe alla formazione di Speranza, Grasso e Bersani di entrare in Parlamento.
Quanto alla Lega, per la prima volta dal 4 marzo scorso il Carroccio non cresce. Dopo avere allargato il consenso sociale (quasi raddoppiando la percentuale rispetto alle Politiche) grazie alla strategia comunicativa del vicepremier Salvini basata su un’accurata scelta di temi sensibili (i migranti, la legittima difesa, la rottamazione delle cartelle esattoriali), questa volta la Lega non intercetta gli indecisi —che nel frattempo diminuiscono passando dal 34,9% al 33,5%—e non conquista elettori del centrodestra. Un impatto negativo potrebbe aver avuto la stretta sui contratti sul decreto Dignità, non gradita agli imprenditori del Nord, da sempre zoccolo duro del Carroccio.