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24/07/2018 06:00:00

Sanità, Razza: "A Castelvetrano l'ospedale non è stato declassato. Ecco cosa cambia"

 Ruggero Razza, assessore regionale alla Salute, uomo di Nello Musumeci.  In che condizioni ha trovato la sanità pubblica?

Il sistema sanitario siciliano ha certamente punti di debolezza, ma dobbiamo avere rispetto per migliaia di operatori che assicurano il 90% delle prestazioni erogate a cittadini siciliani e lo fanno molto spesso in condizioni di grande difficoltà. Si può e si deve migliorare, ma non dobbiamo dimenticare che tante eccellenze siciliane nel campo medico sono invidiate non solo in Italia. Probabilmente vanno raccontate meglio.

La Giunta ha dato il via libera alla Rete Ospedaliera, la provincia di Trapani ha  avuto riconosciuto anche il Dea di primo livello per l'ospedale di Mazara del Vallo, che si unisce a quello di Trapani e di Marsala. Al di là delle sigle al cittadino utente nonché paziente interessa che gli ospedali siano funzionanti. Al momento non è così, quando le assunzioni che permetteranno alle sale operatorie di operare regolarmente e ai pronto soccorso di non essere più ingolfati?

Abbiamo fatto uno sforzo importante sulle stabilizzazioni e adesso è tempo di mobilità e concorsi. Voglio solo ricordare quello a tempo indeterminato per gli anestesisti, la cui assenza nelle piante organiche è la principale ragione di ritardi nelle sale operatorie. Quanto alla Rete ospedaliera, si tratta di un documento di programmazione a carattere elastico, che tende ad essere adeguato alle esigenze dei territori e alla garanzia di una offerta sanitaria capillare.  Accanto a quella ospedaliera occorre lavorare alla “rete del territorio”, che è il vero punto di crisi del nostro sistema. Nel mondo, infatti, si cerca di superare il concetto “ospedalecentrico” dell’offerta sanitaria. Su questo fronte c’è ancora molto da fare, ma la programmazione attuale conserva l’auspicio di contribuire a rafforzare gli organici e garantire il diritto alla salute in modo autenticamente effettivo.

C'è agitazione a Castelvetrano, si dice che lei avrebbe deciso per un depotenziamento della struttura, le associazioni sono pronte per scendere in piazza. Che succede?

L’ospedale non è stato declassato: era un presidio di base e tale resta. Se servono alcuni correttivi, come ho detto alla presidente della VI commissione dell’Ars che si è subito interessata del caso, siamo disponibili a valutarli assieme, ma se qualcuno pensa di intimorirmi con proteste ad effetto, evidentemente non mi conosce. E poi, delle manifestazioni di piazza non si occupano i governi, ma le prefetture. La verità è che la rete di marzo 2017, varata dal mio predecessore, prevedeva 919 posti letto. Quella che noi presentiamo ne conta 916. Insomma, nessuno si è permesso di stravolgere quel lavoro, anche per rispetto di un territorio che meritava le giuste attenzioni. Se poi si considera che la dotazione organica è il prodotto del numero dei posti letto, nel suo complesso il sistema è certamente rafforzato. La scelta di aggiungere una struttura DEA di I livello, quella di Mazara, tiene semplicemente conto della circostanza che sono stati già investiti oltre 40 milioni di euro e la programmazione non può non considerare il denaro pubblico speso.

Lei è molto attivo nella zona della Sicilia orientale essendo originario del posto,  ha premiato anche l'ospedale San Marco di Catania. Quando la provincia di Trapani la vedrà arrivare, magari senza avviso, in un tour tra gli ospedali?

Intanto mi lasci dire che non ho premiato proprio nulla. Certo, potevamo decidere di buttare oltre 150 milioni di euro spesi dai contribuenti e, forse, avremmo fatto contento qualche privato pronto a rilevare una struttura pagata con fondi pubblici. Aver garantito il valore di un investimento non lo considero un premio, ma un dovere. Quanto alle visite, che ho effettuato anche in Sicilia Occidentale (ad esempio a Palermo ed Agrigento), resto affezionato al target dell’ispezione a sorpresa e se dovessi anticipare le mie intenzioni verrebbe meno l’effetto voluto...

La Consulta ha bocciato la vecchia legge regionale del 2017 voluta dal governo Crocetta, i commissari di dieci ASP sono  decaduti. Come si procederà?

Si procederà bene, cioè nel rispetto della legge.