La Dia di Messina sta eseguendo diverse ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip nei confronti di politici messinesi, esponenti della criminalità locale, imprenditori e faccendieri.
Contestualmente sono in corso sequestri di imprese e beni immobili per un valore di svariati milioni di euro. L'inchiesta, denominata 'Terzo livello' e coordinata dalla Procura di Messina diretta dal procuratore Maurizio de Lucia, ha svelato l'esistenza di un comitato d'affari che per anni ha gestito la cosa pubblica nella città dello Stretto.
Gli inquirenti hanno portato alla luce gli interessi che sarebbero stati gestiti in modo personalistico dall'ex presidente del Consiglio comunale di Messina Barrile, che avrebbe fatto lavorare due cooperative, la “Peloritana servizi” e la “Universo Ambiente”, in strutture ricettive riconducibili ad imprenditori collusi.
Barrile sarebbe inoltre riuscita ad ottenere sponsorizzazioni per una società di pallavolo dove aveva degli interessi di natura economica. Il provvedimento di oggi prevede anche un sequestro da 35 milioni di euro ad un imprenditore che avrebbe sottratto e nascosto il proprio impero economico per paura di essere raggiunto da misure interdittive antimafia.
Questa indagine prende il via dall’operazione Tekno della Dia del 12 aprile 2017, nella quale fu scoperto un sistema affaristico attorno alla gestione del Consorzio autostrade siciliane. Nell’inchiesta furono coinvolti imprenditori, dirigenti e funzionari che per ottenere appalti avrebbero pagato mazzette.
L’indagine di oggi denominata “Terzo livello” è un nuovo filone della Tekno. A essere indagati sono personaggi al di là sopra di ogni sospetto, appunto di “terzo livello”.