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02/08/2018 09:58:00

Alle Egadi il conto è salato ma i diportisti non hanno luce, acqua e altri servizi

Le Egadi regine del turismo ma con i diportisti che pur pagando un conto salato per l'ormeggio non possono usufrire di luce, acqua e di altri servizi.

E' questa l'amara constatazione del presidente della Lega Navale di Catania, Domenico Nicotra che ricorda come anche nell'Aera Marina Protetta sia possibile, senza pensare troppo all'habitat marino, poter calare l'ancora in mare dopo aver pagato una tassa di 18 euro.

"La Sicilia grazie alle sue ricchezze archeologiche e naturali potrebbe/dovrebbe vivere di turismo, soprattutto nel periodo estivo, mentre la cruda realtà è sicuramente diversa nelle acque delle isole Egadi."

A dichiararlo è il Presidente della Lega Navale Sezione di Catania -  Domenico Nicotra - che nell’ambito delle proprio attività di studio delle correnti marine della Sicilia pone l’attenzione sull’attuale status quo dell’area Marina Protetta.

"Infatti, prosegue il Presidente, non si capisce il perché nelle acque trapanesi dell’area Marina Protetta una barca da diporto della lunghezza di 15 metri debba pagare circa 45 euro per attraccare l’imbarcazione e senza offrire nessun altro servizio."

"Questa circostanza, prosegue Nicotra, potrebbe avere una sua logica per preservare l’habitat marino anche ad un costo ad onor del vero elevato. Tuttavia in quell’aerea è anche possibile “calare l’ancora in mare”, ma anche in questo caso il diportista è tenuto a pagare una “tassa” di 18 euro."

"Alla luce di ciò appare evidente che lo scopo delle competenti Autorità non è quello di preservare il bellissimo ecosistema Marino ma è solo quello di fare cassa, perché diversamente in un’aerea protetta dovrebbe essere vietato gettare l’ancora per evitare innanzitutto di danneggiare le distese di Poseidonia dei fondali trapanesi."

"A questo, prosegue Nicotra, si aggiunga anche l’assenza di infrastrutture portuali che possano in qualche modo incoraggiare un maggiore turismo marittimo a vantaggio di tutte le isole delle Egadi e dei comuni costieri. Basti pensare che l’unico porto commerciale, e non turistico, insiste solo sull’isola di Favignana e che tra l’altro per l’assenza di progettualità non è in grado di fornire direttamente l’acqua e la luce. Infatti la prima viene garantita perché trasportata con le autobotti, mente la seconda - la corrente elettrica - per il tramite di un generatore di corrente."