Come ogni anno, durante il periodo estivo, l’Area di Capo Feto, Sito Natura 2000, si popola di bagnanti.
Non mancano segnali allarmanti, come sottolinea Andrea De Simone, di Fare Ambiente, che durante un consueto giro di monitoraggio nell’area, ha potuto rilevare, oltre allo scorrazzare di mezzi per i sentieri e sulle dune, anche la presenza di gabbie nascoste tra la vegetazione, sicuramente per intrappolare i pulcini dei Cavalieri d’Italia, prossimi alla maturità, nonchè di rifiuti di vario genere abbandonati tra le canne. Di tale situazione, continua De Simone, è stato informato il Libero Consorzio Comunale di Trapani, il cui Direttore del Sevizio Aree Protette, Roberto Fiorentino, ha risposto così:
“Lo status giuridico dell’Area di Capo Feto, sembrerebbe tutt’oggi ancora ambiguo. Tuttavia giova ricordare che in realtà è un’Oasi di Ripopolamento Faunistico, facente capo alla Ripartizione Faunistica Venatora, le cui competenze, in Sicilia, non riguardano le Province, ma l’Assessorato Regionale all’Agricoltura. Esiste, tuttavia, un iter procedurale presso l’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente, perché l’Area sia istituita a Riserva Naturale, i cui esiti, purtroppo, non sono ancora definiti”.
Fiorentino ha sottolineato che l'ex Provincia è proprietaria di alcuni lotti e che la competenza “è circoscritta a quanto, in merito, recita il Codice Civile sulla Proprietà. Ma al fine di tutelare Capo Feto, è stato proposto al Comune di Mazara del Vallo, la stipula di un Accordo di Collaborazione per intercettare il prossimo Avviso dell’Asse 6 Azione 6.5.1 “Azioni previste nei Piani di Gestione della Rete Natura 2000” del PO FESR Sicilia 2014/2020. L’azione è finalizzata al recupero e alla valorizzazione dei beni ambientali”
Una risposta molto tecnica quella di Fiorentino. De Simone però si chiede ”può un’intera Comunità compresa la sua Amministrazione, rimanere impassibile allo sviluppo di un’Area che richiamerebbe quelle forme di turismo elitario che tanto apprezza le zone naturalistiche di un certo pregio? L’Oasi, zona umida ai sensi della Convenzione di Ramsar, potrebbe essere veramente l’occasione di lavoro per tanti giovani. Eppure sembra che le Istituzioni abbiano abbandonato l’idea di uno sviluppo territoriale nella giusta direzione. Si assisterà quindi ai bivacchi e allo stazionamento delle roulottes di turismi nomadi, per tutto il mese di Agosto con conseguenziale abbandono di sacchi di immondizia. I sacchi saranno dilaniati dai gabbiani e dai cani randagi con riversamento di piatti, bicchieri e quant’altro di plastica, pronti a formare dune non di sabbia ma depositi di rifiuti. Si auspica, che l’appello del dr Fiorentino al Comune possa realizzarsi, al fine di una sentita collaborazione sinergica tra Enti interessati a farla”. “Lo scaricabarile – continua l'attivista - infatti non giova a nessuno, se non ai fruitori incivili di cui certamente l’area di Capo Feto, non ha bisogno. E si auspica, pure, il controllo a cominciare dalla sera di Ferragosto per impedire lo scempio che annualmente si perpetra”.