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16/08/2018 06:00:00

Il crollo del ponte Morandi. Le polemiche, le responsabilità e le reazioni della politica

Trentanove morti, tre sono bambini. Tredici dispersi. Sedici feriti, di cui dodici in codice rosso. Questo il bilancio, fino a ieri, del crollo del ponte Morandi a Genova.

Molti di loro andavano incontro al ferragosto, al periodo di ferie, hanno trovato la morte ad attenderli. Il sindaco della città ha indetto il lutto cittadino per due giorni. Il Governo il lutto nazionale.Le operazioni di scavo e di ricerca vanno avanti, le case in prossimità sono state tutte evacuate per paura di nuovi crolli, la bonifica dei luoghi durerà ancora dei giorni.

Non è stata una fatalità ma un errore umano. Lo dice Francesco Cozzi, il Procuratore capo di Genova che si sta occupando dell'inchiesta. Di chi questo errore? La polizia giudiziaria acquisirà tutta la documentazione necessaria, poi sarà il magistrato a leggere le carte.
Intanto il fascicolo è aperto per omicidio plurimo e disastro colposo, è una condotta umana quello che ha determinato la tragedia. Un binomio che a Genova non è nuovo.

Troppi interventi spot per un ponte che ha subito il logorio del tempo.
Si tratta di una autostrada dove si paga il pedaggio, eppure gli appelli degli scorsi anni sono rimasti inascoltati. Guido Bertolaso parla di tragedia annunciata per le mancate manutenzioni, di occhi chiusi, punta il dito su chi non ha svolto il suo dovere. Sarà stata anche una tragedia annunciata ma nessuna denuncia è mai arrivata in Procura, ci sono tuttavia le dichiarazioni di qualche tecnico che aveva indicato la pericolosità della struttura.

E nonostante siamo nel cuore dell'estate di mezz'agosto ci sono responsabilità che andranno appurate e un dibattito politico che dovrà, questa volta, non fare scarica barile.

Riccardo Morandi era un ingegnere che ha realizzato ponti ovunque, da Agrigento alla Libia, da Genova a Catanzaro. Tutti la stessa sorte, sono ponti che hanno costante bisogno di manutenzione, si sgretolano come fossero farina.

L'Italia è piena di ponti e viadotti che sono stati costruiti almeno mezzo secolo fa, esiste una mappa delle strutture che sono a rischio perchè presentano delle criticità. La mappatura è stata effettuata dal CNR: a rischio il 60% delle infrastrutture. Serve un piano di intervento che rimetta in sesto l'Italia.

Nella giornata di ieri si è tenuto un Consiglio dei Ministri in Prefettura a Genova, presente il Ministro dell'Economia Giovanni Tria, l'obiettivo è trovare i fondi necessari per tutte le manutenzioni. Intanto la politica tiene sotto tiro la società che gestisce le autostrade, Luigi Di Maio si dice pronto a ritirare le concessioni alle società Autostrade per l'Italia. Stesso pensiero per Matteo Salvini.

Per stabilire le responsabilità saranno necessarie le perizie tecniche. Sono stati proprio i Cinque Stelle ad opporsi alla realizzazione della Gronda che avrebbe snellito di molto il traffico sul ponte Morandi. C'è da capire come adesso il Governo procederà, c'è una regione divisa a metà che ha bisogno di collegamenti e di investimenti oltre che di interventi transitori per fronteggiare la situazione.