Ci sono ancora le transenne in ferro e la rete in plastica del cantiere a vietare l’ingresso alle nuove palazzine delle case popolari di via Mazara, ma adesso sono case vere, complete di intonaci e di prospetto esterno, con tanto di colori: giallo, celeste e rosso, quello che non hanno mai avuto quelle vecchie.
Finalmente, dopo nove anni, le 25 famiglie marsalesi che sono state costrette ad abbandonare le loro abitazioni perché pericolanti, a breve potranno riavere nuovamente una casa tutta loro. A due anni e mezzo da quel 9 febbraio del 2016, quando cominciò la demolizione dei vecchi edifici e subito dopo la costruzione dei nuovi, i lavori sono praticamente terminati e per una volta nei tempi previsti dal contratto di appalto.
“I lavori sono terminati e le case sono state già assegnate – ci dice il sindaco Alberto Di Girolamo - ma ancora gli assegnatari non sono entrati e non hanno le chiavi perché mancano gli allacci alle utenze”.
Abbiamo chiesto al sindaco se è stato fatto un bando di assegnazione preparato dagli uffici comunali, e ci ha detto che gli appartamenti sono stati assegnati nominalmente, senza le chiavi, a quelle famiglie che già vi abitavano perché in possesso di tutti i requisiti necessari.
“I vecchi assegnatari sono stati riconfermati - continua il sindaco -, gli appartamenti in più, che sono una decina, invece, sono stati assegnati ai cittadini che si trovano nelle prime posizioni della graduatoria dello Iacp. Penso che finito il mese d’agosto - conclude il sindaco - e completate le operazioni di allaccio dell’Enel e delle altre utenze, entro la fine di settembre queste famiglie potranno finalmente entrare nelle loro nuove case”.
Si conclude così l’annosa vicenda delle case popolari di Via Mazara, i cui lavori sono iniziati dopo una interminabile serie di problemi burocratici. Prima quelli relativi ai fondi destinati dalla Regione che chiedeva al Comune di contribuire con un milione di euro e tra gli altri, in ultimo, l'individuazione della ditta che avrebbe dovuto smaltire il materiale di risulta della demolizione.
Nel giugno 2009 l’allora amministrazione Carini aveva ordinato lo sgombero delle 25 famiglie che abitavano in quelle palazzine pericolanti, dichiarate inagibili. La vicenda delle case popolari di via Mazara inizia quando il disciolto Ises ne cominciò la costruzione, peraltro, mai completata. Poi, la proprietà degli immobili fu acquisita dall'Istituto Autonomo Case Popolari.
La vicenda ebbe inizio nel 1957, quando, il Comune cedette l'area all'Unrra-Casas e al Ministero dei Lavori pubblici per la costruzione di alloggi (quattro palazzine), mai completati per il fallimento dell'impresa che vinse l'appalto. Nel 1977, poi, il Comune requisì le palazzine per assegnarle a famiglie bisognose molte delle quali vi sono rimaste fino allo sgombero forzato.
Da quando quelle famiglie sono state sfrattate hanno vissuto in affitto ricevendo un contributo economico dal Comune di Marsala che ha coperto quasi interamente il canone. Ora non resta che attendere il completamento delle opere di allaccio delle utenze e permettere così ai vecchi assegnatari e ai nuovi di avere finalmente una casa tutta per loro.