Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
30/08/2018 09:51:00

Manifesto cristiano per l'accoglienza

  

 

Questa è una chiesa che accoglie

 «In quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me» (Matteo 25,40)

  • Dio si avvicina a noi come straniero: respingendo chi chiede il nostro aiuto chiudiamo la porta a Gesù che ci cerca e tende la sua mano.
  •  «Fui straniero e mi accoglieste» (Matteo 25,35)
    Annunciamo che la fede in Cristo ci impegna all’accoglienza nei confronti del prossimo che bussa alla nostra porta in cerca di aiuto, protezione e cure.
  •  «Nel giorno che Dio creò l’uomo, lo fece a somiglianza di Dio» (Genesi 5,1)
    Affermiamo che ogni uomo, ogni donna, ogni bambino e ogni bambina sono creature di Dio, a sua immagine e somiglianza, e che pertanto non si possa discriminare nessuno a causa della sua pelle, della sua religione, della sua identità di genere. Ogni forma di razzismo è per noi un’eresia teologica.
  • «Maledetto chi calpesta il diritto dello straniero» (Deuteronomio 27,19)
    Siamo chiamati a difendere la vita, la dignità e i diritti di migranti, richiedenti asilo, rom, minoranze etniche e religiose e di quanti sono perseguitati ed emarginati.
  • «Non c’è qui né Giudeo né Greco… perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù» (Galati 3,28)
    L’Evangelo di Cristo abbatte le differenze etniche e ci chiama a essere una Chiesa aperta all’incontro e allo scambio, in cui italiani e immigrati vivono insieme la fede cristiana.
  • «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s’imbatté nei briganti che lo spogliarono, lo ferirono e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto… un Samaritano… vedendolo, ne ebbe pietà; avvicinatosi, fasciò le sue piaghe versandovi sopra olio e vino, poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo condusse a una locanda e si prese cura di lui» (Luca 10,30.33-34)
    Apprezziamo e sosteniamo chi salva le vite dei migranti vittime dei traffici illegali e garantisce il soccorso umanitario nel Mediterraneo come sui passi alpini.

 e per questo:

 Respingiamo la falsa contrapposizione tra accoglienza degli immigrati e bisogni degli italiani, perché un paese tra i più ricchi al mondo ha le risorse per garantire l’una e gli altri e perché sappiamo che, col tempo, anche i nuovi immigrati costituiscono una risorsa per un paese come l’Italia ad alto declino demografico.

  • Siamo impegnati a garantire corridoi umanitari a favore dei richiedenti asilo in modo che possano arrivare in Europa in sicurezza e legalmente. Lo facciamo ecumenicamente e nel rispetto delle normative europee.
  • Crediamo nella necessità dell’integrazione degli immigrati in una società accogliente, capace di promuovere l’incontro e lo scambio interculturale nel quadro dei principi della Costituzione.
  • Ci opponiamo alle politiche italiane ed europee di chiusura delle frontiere, di respingimento e di riduzione delle garanzie di protezione internazionale dei richiedenti asilo, tanto più quando fonti istituzionali delle Nazioni Unite attestano sistematiche violazioni dei diritti umani nei paesi di partenza e di transito.
  • A tutti – ma ancor di più a chi ha responsabilità istituzionali – chiediamo di adottare un linguaggio rispettoso della dignità dei migranti e di contrastare con gesti e azioni concrete atteggiamenti xenofobi e razzisti.
  • Denunciamo e critichiamo la campagna politica contro gli immigrati e i richiedenti asilo che, a fronte di arrivi in diminuzione e perfettamente sostenibili in un quadro di solidarietà europea, esaspera e drammatizza il dibattito pubblico.
  • Ci appelliamo alle chiese sorelle dell’Europa perché accolgano quote di richiedenti asilo e spingano i loro governi a promuovere politiche di condivisione dei flussi migratori in un quadro di solidarietà e responsabilità condivise.
  • Ricordando la Parola dell’apostolo «Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo» (I Corinzi 13,1), affermiamo che l’amore di Dio per l’umanità è più forte dei nostri egoismi di individui e di nazioni e che noi siamo chiamati a testimoniarlo ogni giorno con gioia, speranza e fiducia.

 

Documento Approvato l’8 agosto 2018 dal Consiglio della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI)

Per ulteriori informazioni: MediterraneanHope – Programma rifugiati e migranti della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), via Firenze 38, 00184 Roma, Italia.
E-mail: fcei@fcei.it. Internet: www.fcei.itwww.mediterraneanhope.com www.nev.it