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04/09/2018 00:00:00

Turismo in Sicilia, boom di presenze ma troppe strutture ricettive abusive

E' un successo a metà quello del turismo in Sicilia. Da un lato ci sono i numeri positivi delle presenze registrate negli ultimi anni e il boom dei due principali aeroporti, ma anche il mare nero dell'abusivismo. L'osservatorio economico di Confartigianato Sicilia  riporta un  boom di 14,7 milioni le presenze nell'Isola, Federalberghi Sicilia lancia però un vero allarme: nell'Isola ci sono circa diecimila strutture ricettive abusive. 

Una crescita del turismo testimoniata anche dai numeri positivi che arrivano dagli aeroporti di Catania e Palermo, le due principali porte d'ingresso per la Sicilia. A Fontanarossa il bimestre luglio-agosto ha fatto salire il numero di passeggeri in transito a oltre due milioni, con un +7% rispetto allo stesso periodo del 2017.  Positivo il balzo in avanti anche del Falcone-Borsellino, che con l'agosto appena chiuso si appresta a festeggiare il suo record assoluto: 735mila passeggeri che valgono un +16% rispetto allo stesso mese del 2017. Il 14 agosto lo scalo palermitano gestito da Gesap ha raggiunto il tetto dei quattro milioni di viaggiatori e da inizio anno gli indicatori parlano di una crescita del traffico che viaggia a doppia cifra: +16,8% rispetto allo stesso periodo del 2017, che si traduce in 560mila passeggeri in più. Al Falcone-Borsellino, che nel 2020 ospiterà il 13esimo convegno degli aeroporti regionali europei organizzato da Aci Europe, sono in aumento anche i viaggiatori internazionali con un +26,5%. Sono soprattutto francesi e inglesi a scegliere di atterrare a Palermo. Dai quattro aeroporti parigini di Charles de Gaulle, Orly, Beauvais e Chalons Vatry sono arrivati 62mila passeggeri dall'1 gennaio al 31 luglio, ma il primo posto spetta a Londra: dagli aerei partiti dalla capitale britannica sono sbarcati 67mila viaggiatori. La classifica prosegue con le tedesche Monaco di Baviera e Dusseldorf, ventimila e sedicimila passeggeri a testa. Numeri che hanno fatto sorridere il presidente di Gesap, Fabio Giambrone, il quale spera di toccare quota sette milioni di passeggeri nel 2018.

I dati del traffico aereo parlano di una Sicilia che è sempre più meta dei viaggiatori di tutto il mondo, ma spostando la lente sul settore delle strutture alberghiere l'euforia si trasforma in rabbia per ciò che potrebbe essere ma non è: "E' l'abusivismo che impedisce un vero decollo del turismo in questa terra - spiega Nico Torrisi, presidente di Federalberghi sicilia -. Siamo davanti a persone che non pagano le tasse e non fanno crescere il sistema Sicilia. Stimiamo il fenomeno in circa diecimila strutture ricettive abusive ed è un numero enorme, credo che il dato di 14,7 milioni di presenze rappresenti la metà del numero reale". Tra i punti di debolezza del turismo nell'Isola Torrisi, che è anche amministratore delegato di Sac, individua le infrastrutture: "E' un nostro handicap da sempre, gli altri paesi europei si sono dotati di un sistema di infrastrutture moderno mentre noi arranchiamo". Nonostante tutto, però, la Sicilia piace ancora: "Siamo una terra popolata da persone accoglienti - ancora il presidente di Federalberghi Sicilia - ma bisogna anche ammettere che i problemi di stabilità del medio oriente ci hanno favorio. Non bisogna cullarsi su questi dati positivi, è necessario lavorare tanto per migliorarci e rendere servizi efficienti a una clientela sempre più esigente". Tra le richieste che Federalberghi formula alla politica c'è soprattutto quella di una legge organica sul turismo: "E' un settore con troppe norme disperse nel tempo, un testo unico che serva da orientamento sarebbe sicuramente un buon punto di partenza per migliorare".