"La lotta alla mafia per il governo è un elemento chiave. Stiamo lavorando su più fronti: su quello dei beni confiscati, ma anche rinforzando le forze dell'ordine che sono la nostra punta di diamante. Puntiamo a una lotta fatti con atti precisi". A dirlo è il sottosegretario all'Interno Luigi Gaetti, durante una conferenza stampa convocata in Prefettura di Palermo al termine dell'audizione di otto testimoni di giustizia.
Per Gaetti "E' stata una interessante giornata di studio. Abbiamo sentito anche i funzionari che si occupano dei nuclei operativi di protezione e i funzionari regionali, abbiamo approfondito le nostre conoscenze e abbiamo verificato ed evidenziato lo stato e le criticità in cui vivono i testimoni di giustizia, le loro aspirazioni, le loro difficoltà. Per me è stato un momento molto emozionante nel sentire il racconto delle loro vite. Questa giornata ci sarà utile per scrivere i decreti attuativi sui testimoni di giustizia che ci devono permettere di transitare dalla vecchia alla nuova legge".
"Oggi abbiamo 28 testimoni di giustizia che lavorano per la Regione Siciliana e altri 18 hanno trovato un posto di lavoro in altre regioni, in alcuni ministeri e nella pubblica amministrazione. La Sicilia deve essere, in questo caso, modello positivo per altre regioni italiane. Se tutte faranno uno sforzo allora potremo risolvere il problema dell'occupazione dei testimoni di giustizia", ha aggiunto Gaetti sottolineando che si intende "privilegiare la strada del lavoro stabile nella pubblica amministrazione" e si lavora "molto sull'utilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia che gli enti locali potranno assegnare. Consideriamo l'uso dei beni confiscati alla mafia per uso sociale una priorità in quanto danno posti di lavoro e risarciscono in qualche modo la società civile. Sarà tutto all'interno del 'decreto sicurezza".
Tra i temi toccati anche il decreto sicurezza. "Ci saranno alcune novità - ha annunciato Gaetti - per quanto riguarda l'utilizzo dei beni confiscati, ad esempio con un uso sociale degli immobili che permetterà agli Enti locali la possibilità di utilizzarli per varie categorie sociali, speriamo anche per i testimoni di giustizia, anche se questo forse potrebbe creare dei problemi. Stiamo ragionando in maniera ampia su vari aspetti che includeremo anche in altre norme successive. I beni sequestrati hanno un valore etico, ma anche economico importante. Nei decreti approvati un mese fa è stata riorganizzata l'Agenzia dei beni confiscati, divisa in quattro dipartimenti in modo da renderla più funzionale. Adesso nel decreto sicurezza abbiamo messo alcuni paletti importanti per l'organizzazione del lavoro interno, l'utilizzo dei beni soprattutto immobili per fini sociali, in modo da consentire l'uso da parte dei Comune per risolvere le problematiche abitative territoriali. C'è, ad esempio, un articolo che prevede la possibilità di demolire, in ultima ratio, un bene quando non può essere usato in nessun modo".