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22/09/2018 06:00:00

Gli onorevoli Cinque Stelle all'ospedale di Castelvetrano

  Sergio Tancredi e Francesco Cappello, deputati del Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale Siciliana, hanno visitato l’ospedale di Castelvetrano, incontrando anche il dottor Giuseppe Morana,  direttore sanitario della struttura e il dottor Andrea Pirrone, responsabile dell’ufficio staff della direzione aziendale.   

Nell’incontro, aperto al pubblico, il dottor Morana ha subito tenuto a precisare che “I comitati civici parlano spesso di un declassamento dell’ospedale di Castelvetrano rispetto a quello di Mazara del Vallo, ma di fatto non è così. Ad essere mortificati sono, in realtà, tutti gli ospedali della provincia

Secondo l’onorevole Tancredi la riorganizzazione della rete ospedaliera voluta dall’assessore regionale Ruggero Razza, andrebbe rivista totalmente: “Mi sono confrontato anche con il commissario Giovanni Bavetta, poco fa al telefono, e su questo è d’accordo con me – ha affermato Tancredi - Consideriamo che nemmeno gli ospedali di Trapani, Marsala e Alcamo hanno i parametri per essere un DEA (dipartimento d'emergenza e accettazione) di primo livello. Di contro, se Trapani e Marsala, o anche  Castelvetrano e Mazara,  fossero un unico soggetto, allora le cose cambierebbero. E’ l’approccio di base che è sbagliato, perché è di natura politica e serve ad accontentare il singolo deputato del singolo comune o il singolo sindaco di appartenenza politica. Ad ogni modo, qualcuno dovrà perdere qualcosa nell’ottica della funzionalità di servizi che dovranno riguardare l’intera provincia”.

 

Il dottor Pirrone è ancora più chiaro: “Purtroppo non si può prescindere dal decreto Balduzzi. Bisogna mettere il cittadino al centro del sistema. Sono in questa azienda da 40 anni e posso dire che abbiamo delle strutture ottime: Salemi, Mazara, Marsala ecc… E’ vero che non si parla più di ‘ospedali riuniti’, però nessuno può impedire che, con un buon lavoro di programmazione, l’ospedale di Mazara e quello di Castelvetrano possano diventare una cosa sola. Come se fosse un unico ospedale, ma con servizi complementari. Non si possono mantenere due strutture con le stesse caratteristiche a poche decine di chilometri di distanza. Credo che solo così potrà essere scongiurata un’eventuale chiusura”.

 

La posizione del dottor Pirrone è stata molto apprezzata dall’onorevole Cappello: “Abbiamo visitato tanti ospedali in Sicilia, ma questa è la prima volta che la direzione sanitaria si confronta e manifesta apertura. Questa è un’opportunità. Non possiamo trascurare la disponibilità dell’azienda. Occorrerebbe riuscire a concretizzare questa sinergia tra i cittadini e la volontà di un’azienda che, al contrario di altre, non vuole eseguire diktat, ma fornire alla sanità che governa una riposta.”  

 

Erano presenti anche il presidente ed il vicepresidente del comitato Orgoglio Castelvetranese, l’avvocato Franco Messina ed il dottor Antonio Colaci, che hanno consegnato all’onorevole Cappello un documento di “denuncia per la tutela del diritto costituzionale alla salute dei cittadini della Valle del Belice”, inviato nei giorni scorsi anche all’AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari regionali), al presidente della Repubblica e della Regione siciliana, oltre che al presidente del Consiglio dei Ministri, al ministero della Salute, dell’Economia e Finanze e al Prefetto di Trapani. L’avvocato Messina ha ricordato l’assemblea cittadina pubblica che il comitato ha organizzato per domenica prossima alle 10,30, al cinema Marconi di Castelvetrano, annunciando azioni forti.

 

E’ emerso però con chiarezza anche il grosso problema della mancanza di personale medico. Ne ha parlato il dottor Giuseppe Morana:Non si riesce più a trovare medici disposti a lavorare per questo tipo di sanità. L’azienda ha fatto un bando per 12 posti di medici di aree di emergenza (pochi mesi, a tempo determinato, ndr); non si è presentato nessuno. Non ci sono ortopedici, non ci sono pediatri, anestesisti. Qui a Castelvetrano, ma anche in altri ospedali, ci sono medici eroi. Medici che quest’estate non si sono presi nemmeno le ferie per non lasciare scoperto il turno. Ci sono primari che mi chiamano piangendo, disperati, e mi dicono che non ce la fanno più. Non si riesce a reperire altri medici, perché nessuno è disposto a lavorare in queste condizioni. Sono sottopagati e con turni massacranti. Non sappiamo che pesci prendere.”

 

Anche questa non è una questione da poco. L’efficienza di un ospedale non può prescindere dalla presenza di bravi medici. Ma soprattutto di medici, in generale.  

 

Egidio Morici