La Sicilia è la regione dove si fanno più frodi all’Unione Europea. Un terzo di quelle italiane avvengono sull’Isola e su 869 milioni di euro finanziati irregolarmente circa 300 milioni sono di aziende o società siciliane. Dal turismo alla pesca, dall’agricoltura alla formazione e alla nautica, un po’ tutti i comparti produttivi sono interessati dal fenomeno che non tende a diminuire. Lo confermano i numeri della Guardia Di Finanza nel 2017 - così come riporta Repubblica - con 181 indagini, 217 denunce per danno erariale e 571 segnalazioni per altre violazioni. E sono diverse negli ultimi anni le grandi truffe all’Ue che hanno interessato un po’ tutti i settori.
Ecco quelli più clamorosi. Per la formazione ci sono i casi che vedono coinvolto Francantonio Genovese, ex sindaco di Messina, ex PD, oggi forzista, condannato in primo grado ad 11 anni per peculato e frode. Altro caso è quello del Ciapi di Palermo, l’ente di formazione che ha speso almeno 5 dei 15 milioni per il progetto Corap destinati ai giovani disoccupati in spese per comunicazione finite in uno strano giro di fatture. Tre sono le persone condannate per questa vicenda: il presidente Francesco Riggio, il manager Fausto Giacchetto e Rino Lo Nigro dell’agenzia regionale per l’impiego. E sempre nella formazione c’è il caso dell’Anfe con l’arresto e poi la scarcerazione di Paolo Genco. Qui il procedimento è ancora in corso. In agricoltura lo scandalo più grande in Sicilia riguarda la truffa dei Nebrodi. Erano decine i terreni agricoli intestati a persone addirittura decedute che alcuni imprenditori vicini o in odor di mafia utilizzavano per accaparrarsi i finanziamenti comunitari
Ad Enna sono stati arrestati dieci imprenditori per intestazione fittizia di terreni.
Quella avvenuta a Nicosia è una delle truffe che coinvolge più persone, addirittura trenta imprenditori che si sono divisi nove milioni di euro per la costruzione di strade interpoderali mai iniziate. Anche il settore della frutta e del biologico rientrano nelle truffe all’Unione Europea con diverse aziende di Modica, Scicli, Ragusa, Ispica, Pozzallo, Vittoria, Acate e Siracusa, che hanno ricevuto contributi per la coltivazione biologica e commercializzazione di prodotti senza pesticidi ma in realtà non seguivano nessun protocollo biologico. A Lipari due imprenditori hanno ricevuto contributi per 1,5 milioni di euro per la costruzione di gabbie per l’allevamento ittico e per una imbarcazione di 21 metri. In realtà non sono mai esistite né gabbie né barca.
E infine nel comparto nautica e alberghi di lusso si sono tra quelle truffe che hanno creato più scalpore negli ultimi anni. La prima vede coinvolta la Blue Boat che a Termini Imerese fabbricava Yacht di lusso. Al fondatore della società, Roberto Grippi, è stato contestato l’utilizzo anomalo di 3milioni di euro di finanziamenti comunitari. A Mazara del Vallo, infine, c’è il caso dell’ex hotel Kempinski, con il commercialista Giovanni Savalle accusato di bancarotta fraudolenta, truffa all’Ue e evasione fiscale, destinatario di un provvedimento di sequestro di 63 milioni di euro, è ritenuto vicino e prestanome del boss Matteo Messina Denaro.